Ansia e mestruazioni: come combattere l’ansia prima del ciclo?

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Ciclo mestruale ed ansia: quali sono i sintomi e le cause della sindrome premestruale?

Tutte le donne si confrontano una volta al mese con uno tsunami psicofisico in occorrenza dell’arrivo delle mestruazioni. In molti casi i cambiamenti fisiologici che hanno luogo con l’arrivo del ciclo e che generano diversi sintomi sono vissuti come una condizione naturale. È molto comune, però, che la sintomatologia di natura fisiologica, quali dolori e nausea, sia accompagnata anche segni di disagio psicologico, come ad esempio sbalzi di umore, depressione e ansia. Gli scompensi ormonali che accompagnano il ciclo mestruale sono la causa scatenante di una maggiore sensibilità delle donne all’insorgenza di stati ansiosi o allo sperimentare veri e propri attacchi di panico. L’insieme dei sintomi fisici e psicologici caratterizzano la Sindrome Premestruale (SPM), che è stata definita ufficialmente come una vera e propria patologia ed associa spesso i dolori fisici a disturbi psicologici. Approfondiamo il legame tra ansia e ciclo e vediamo i trattamenti per contrastare questi stati.

donna siede sul divano afflitta da ansia da ciclo mestruale

Ansia e ciclo mestruale: i segni della sindrome premestruale

Sebbene se ne senta parlare meno rispetto a dolori muscolo-articolari e ai crampi addominali, anche l’ansia è riconosciuta come un sintomo dell’arrivo del ciclo mestruale. Tra i sintomi ansiosi, che possono manifestarsi in varie forme, sono sicuramente presenti preoccupazione, tensione e nervosismo o irritabilità.

La relazione tra ansia e mestruazioni è senza dubbio bidirezionale. Pertanto le fasi mestruali possono indurre a esperire stati d’ansia e, viceversa, la presenza di ansia può influenzare il ciclo mestruale.

I cambiamenti ormonali che si verificano nella fase premestruale del ciclo possono costituire un’influenza neuromodulatoria che contribuisce all’insorgenza e al mantenimento dell’ansia disadattiva o clinica nelle donne. In effetti, i periodi di fluttuazione ormonale sono associati a cambiamenti nell’affettività e ad un aumento dell’insorgenza dei sintomi caratterizzanti una miriade di disagi psicologici, tra cui i disturbi d’ansia.

Tra i segni più comuni nel periodo mestruale vi sono:

  • ansia
  • irritabilità
  • tensione al seno
  • dolore lombare
  • eruzioni cutanee
  • affaticamento
  • palpitazione
  • isolamento sociale
  • nausea e vomito
  • dolore addominale (crampi)
  • debolezza generale

che si verificano prima, durante o dopo le mestruazioni. Studi retrospettivi e prospettici hanno riportato una prevalenza di questi sintomi superiore al 60% e al 23-67% rispettivamente. Tale sintomatologia non solo influisce sulla qualità della vita, ma è anche la causa principale dell’assenteismo scolastico delle adolescenti e delle giovani o di frustrazione per le donne lavoratrici.

L’intensità e la frequenza di questi sintomi variano a seconda delle fasi del ciclo mestruale e delle culture di appartenenza. Tra i sintomi psicologici prima, dopo o durante il ciclo, si ritrovano anche sbalzi d’umore e instabilità emotiva, uniti ad una deflessione del tono dell’umore.
L’ansia e lo stress non solo sono sintomi che accompagnano il ciclo mestruale e conseguenza dei cambiamenti ormonali, ma possono avere anche un impatto sulla sua regolarità, portando talvolta anche a ritardi o anticipazioni a causa di disequilibri ormonali.

Tantissime donne soffrono di Sindrome Premestruale (PreMestrual Sindrome – PMS): si tratta di una condizione che si verifica durante la fase luteale. Durante il periodo che intercorre tra l’ovulazione e l’arrivo del ciclo mestruale stesso si apprezza l’insorgenza di una costellazione di disturbi di natura fisica, psicologica ed affettiva. Ad oggi, la prevalenza di tale sindrome è stimata con una percentuale variabile tra il 60 e l’80%, sebbene sia difficile avere dati certi dal momento che spesso le donne non chiedono aiuto e il problema resta quindi sottostimato, non giungendo mai ad una diagnosi medica.

L’esacerbazione della sindrome premestruale porta ad una vera e propria diagnosi per le donne che sperimentano sintomi psicologici, in particolare disturbi dell’umore a causa delle fluttuazioni ormonali, e fisici per almeno due cicli mestruali: tale condizione è riconducibile al Disturbo Disforico Premestruale (Premenstrual Dysphoric Disorder – PMDD).

Perché si prova ansia prima delle mestruazioni? Cause

La Sindrome Premestruale (PMS) è ufficialmente riconosciuta come una vera e propria condizione medica che spesso sconvolge la vita quotidiana delle donne.

Fino a qualche anno fa, i giorni antecedenti alle mestruazioni, soprattutto dalla popolazione maschile, venivano inquadrati come momenti di pseudo-isteria femminile, spogliati della loro componente scientifica. Oggi, invece, irritabilità e depressione sono solo alcuni sintomi della Sindrome Premestruale, chiaramente definibile dal punto di vista clinico.

A questi sintomi si aggiungono anche dolore e gonfiore al petto, crampi e gonfiore, sbalzi d’umore, emicrania, ritenzione idrica, costipazione, acne, voglie improvvise di dolci, insonnia e spesso veri e propri attacchi di panico.

L’eziologia di tale sindrome, seppur ancora molto incerta, è da ricercare negli ormoni: si registrano, infatti, innalzamenti improvvisi di estrogeni e prolattina, responsabili del gonfiore, in contemporanea ad una drastica diminuzione della dopamina e serotonina, che comportano un calo del tono dell’umore, ansia e comparsa di irritabilità. Sempre per quanto riguarda la sfera emotiva, ruolo di primaria importanza è rappresentato anche dalla carenza di magnesio.

Ulteriori fattori contribuenti all’insorgenza della sindrome premestruale sono:

  • Basse concentrazioni di melatonina
  • Diminuzione della concentrazione di beta-endorfine in fase luteale
  • Alterazione funzionale dell’aldosterone, con aumento della ritenzione idrica
  • Dieta poco equilibrata (carenza di calcio, ferro e magnesio)
  • Alterata tolleranza al glucosio
  • Obesità
  • Fumo
  • Consumo di caffè e alcool
  • Fattori ambientali e stress.

Porre attenzione al contesto che ci circonda è necessario in quanto lo stress amplifica l’attività del sistema nervoso simpatico e questo si traduce in dolore mestruale, aumentando significativamente l’intensità delle contrazioni percepite. Situazioni di stress psicosociale, infatti, possono andare ad intaccare una sorta di vulnerabilità biologica femminile che emerge nella fase premestruale.

Non trascurabile è, in aggiunta, la tendenza individuale a sperimentare stati d’ansia. L’anxiety sensitivity (AS) è la tendenza a rispondere con forte paura alla comparsa di sintomi di ansia, a causa di credenze che alcune sensazioni corporee possano essere segnali di malattie. Essa rappresenta, pertanto, un fattore di rischio cognitivo per lo sviluppo di attacchi di panico. Numerosi studi testimoniano che nel periodo premestruale (quando il progesterone è in declino) e durante il ciclo mestruale, ma anche dirante la gravidanza (ne abbiamo parlato in questo articolo) le donne mostrano una maggiore ansia in risposta a un fattore di stress esterno. Inoltre, le donne con sintomi premestruali o PMDD incorrono in attacchi di panico più frequentemente in risposta a un fattore di stress esterno rispetto alle donne senza sintomi premestruali. Le donne che hanno elevati valori di AS hanno così maggiori possibilità di sviluppare sintomi riconducibili alla Sindrome Premestruale.

Stress e ciclo mestruale

Lo stress viene definito come una tensione fisica o psichica che si manifesta nell’organismo come risposta adattiva ad uno stimolo ambientale. Esso attiva l’asse ipotalamo – ipofisi – surrene, aumentando i livelli di cortisolo, adrenalina e prolattina, mentre inibiscono l’asse ipotalamo – ipofisi – gonadi e tiroide.

Questo processo di attivazione/inibizione in risposta ad uno stimolo transitorio ha il compito di riportare l’organismo all’equilibrio iniziale.

Tale inibizione transitoria dell’asse della riproduzione può causare irregolarità del ciclo mestruale. Nello specifico questa si verifica perché le situazioni stressogene vengono elaborate dal nostro sistema nervoso centrale, in particolare dal sistema limbico. In queste condizioni, infatti, si osserva l’attivazione dell’amigdala nel sistema limbico, che stimola il rilascio di un ormone dall’ipotalamo, l’ormone di rilascio corticotropo (CRH). L’aumento del CRH innesca una reazione a cascata che implica la produzione di altri ormoni, tra cui il cortisolo, che causano infine la diminuzione dei livelli dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), fino a causare l’interruzione del ciclo mestruale.
Si tratta però di una situazione che si risolve senza bisogno di intervento per la maggior parte dei casi. Tuttavia, quando lo stress diventa prolungato e patologico, anche l’inibizione diventa prolungata e ripetuta nel tempo, avendo come conseguenza un’alterazione cronica del ciclo, così come di altre funzioni importanti (come discusso nell’approfondimento sul legame tra ansia e problemi sessuali). Dalla possibilità di tornare ad un ciclo mestruale regolare, in questi casi si corre il rischio di incorrere in condizioni di:

  • Polimenorrea: condizione in cui il periodo tra le due mestruazioni si accorcia, creando un anticipo dell’arrivo del ciclo.
  • Oligomenorrea: irregolarità del ciclo mestruale che prevede perdite mestruali poco abbondanti e un ciclo abbastanza lungo, superiore ai 35 e inferiore ai 90 giorni.
  • Amenorrea: assenza del ciclo mestruale.

Oltre allo stress, altre cause di irregolarità sono rappresentate dai disturbi alimentari (leggi l’articolo su ansia e alimentazione) o da una dieta sbilanciata, dai farmaci e da alterazioni ormonali o patologie di tipo tiroideo o ginecologico-immunologico.

calendario del ciclo mestruale aiuta a combattere l'ansia da mestruazioni

Sintomi dell’ansia da ciclo

Se chiedessimo alle donne come si sentono nelle fasi premestruali e durante il ciclo, molte di esse ci rimanderebbero all’idea di essere in balia di rapidi cambiamenti di umore, quasi sottomesse ad una “forza” sulla quale sono impossibilitate ad agire un vero e proprio controllo, oltre che preda di sintomi fisici spesso invalidanti.

Relativamente all’espressione dell’ansia relativa al ciclo mestruale ritroviamo sintomi di natura psicologica, quali:

  • Sentimenti di irritabilità o rabbia
  • Sentimenti di tristezza o disperazione
  • Nervosismo o agitazione
  • Sbalzi di umore
  • Frequenti crisi di pianto
  • Diminuzione dell’interesse per attività o persone
  • Difficoltà di concentrazione o di pensiero
  • Stanchezza

Sintomii di natura fisica a cui prestare attenzione possono essere:

  • Voglia di cibi specifici (es. dolci o junk food) o abbuffate
  • Disturbi del sonno e letargia
  • Tachicardia
  • Iperventilazione
  • Vampate di calore o brividi di freddo
  • Nausea o vomito
  • Crampi
  • Gonfiore
  • Mal di testa
  • Dolori articolari o muscolari

Disturbo disforico premestruale

Quando questi sintomi si acuiscono ci troviamo di fronte ad una forma grave di sindrome premestruale ovvero il Disturbo Disforico Premestruale, che presenta un elevato livello di gravità e disabilità. La sua prevalenza è del 3-5% della popolazione femminile e la sua insorgenza avviene progressivamente tra i 15 e i 25 anni. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali alla sua Quinta Edizione ha stabilito i criteri per porre precisa diagnosi del Disturbo Disforico Premestruale, inserito nella sezione dedicata ai Disturbi dell’Umore.

Diagnosi

I criteri diagnostici prevedono che nella maggior parte dei cicli mestruali, almeno 5 dei sintomi elencati deve essere presente nella settimana precedente le mestruazioni, iniziare a migliorare entro pochi giorni dall’insorgenza delle mestruazioni e ridursi al minimo o scomparire nella settimana successiva alle mestruazioni.

Uno (o più) dei seguenti sintomi deve essere presente:

  • Marcata labilità affettiva
  • Marcata irritabilità o rabbia oppure aumento dei conflitti interpersonali
  • Umore marcatamente depresso, sentimenti di disperazione o pensieri autocritici
  • Ansia marcata, tensione e/o sentirsi con i nervi a fior di pelle

Uno (o più) dei seguenti sintomi deve essere presente in aggiunta, per il raggiungimento del totale cinque sintomi quando combinati con i sintomi qui sopra:

  • Diminuito interesse nelle attività abituali
  • Difficoltà soggettiva di concentrazione
  • Letargia, facile irritabilità o marcata mancanza di energia
  • Marcata modificazione dell’appetito; sovralimentazione; o forte desiderio di cibi specifici
  • Ipersonnia o insonnia
  • Senso di sopraffazione o di essere fuori controllo
  • Sintomi fisici come indolenzimento o tensione del seno, dolore articolare o muscolare, sensazione di “gonfiore” oppure aumento di peso.
  • L’onset della sintomatologia causa disagio significativo e interferisce con il lavoro, la scuola, le consuete attività sociali, oppure nelle relazioni con gli altri.

Un’altra classificazione è quella proposta dall’American College of Obstetricians and Gynecologists, secondo la quale per la diagnosi è essenziale riportare uno o più sintomi affettivi e fisici, durante i cinque giorni, o più, che precedono il ciclo, in ciascuno dei tre mesi precedenti.

Tra i sintomi affettivi più ricorrenti vi sono:

  • Depressione;
  • Scoppi di collera;
  • Ansia;
  • Irritabilità;
  • Confusione;
  • Ritiro sociale.

Molte donne, inoltre, sviluppano sintomi somatici, tra cui:

  • Mastodinia
  • Meteorismo
  • Ritenzione idrica
  • Cefalea

È difficile avere dati certi sulla diffusione del Disturbo Disforico Premestruale, dal momento che molto spesso il problema viene sottostimato e sottodiagnosticato a causa della poca richiesta di aiuto da parte delle donne che ne soffrono. Il World Health Report sulla salute mentale del 2001 non menziona nemmeno, tra i 2.000 tassi di disabilità per circa 90 disturbi, i disturbi legati al ciclo mestruale (PMS e PMDD).

Questo dato riflette quanto sia importante il ruolo dei professionisti e il fatto che molti di loro non siano ancora pienamente consapevoli dell’impatto e delle ripercussioni della sindrome premestruale sulle donne, le loro famiglie e il loro contesto di vita.

Considerata l’alta associazione tra sintomi che minano la salute fisica e il profondo disagio psicologico delle donne, è importante che la sintomatologia e il benessere femminile vengano presi in considerazione nelle ricerche future in questo campo e nella gestione clinica dei singoli casi.

mani di una donna afflitta da ansia da mestruazioni

Come combattere l’ansia da ciclo?

Cosa fare per contrastare l’ansia prima e durante le mestruazioni? Il periodo perimestruale è caratterizzato da svariate fasi, ognuna delle quali comporta cambiamenti chimici, ormonali, fisiologici e psicofisici nelle donne, che spesso sviluppano veri e propri sintomi significativi dal punto di vista clinico. In più il carattere ciclico mensile di tali dinamiche con cui doversi confrontare può gettare maggiormente le donne giovani o adulte nello sconforto, perché non si riesce a percepire la fine di tale condizione di malessere.

Comprendere il legame che intercorre tra ansia e ciclo mestruale pertanto aiuta le donne a identificare più facilmente i sintomi che sperimentano e le può spronare a cercare aiuto in una figura professionale preparata. L’eziopatogenesi dell’ansia connessa al ciclo mestruale è varia e spesso comprende un insieme di fattori che concorrono all’unisono all’espressione di preoccupazioni, umore deflesso, irascibilità.

Si può però lavorare sull’ansia da ciclo con semplici accorgimenti.

Misure generali

Una delle cause più accreditate riguarda i livelli di serotonina, spesso associata al sintomo della fame nervosa o del desiderio di dolci e carboidrati. Questo dipende anche da un calo fisiologico delle vitamine del gruppo B e porta a gonfiore e ritenzione idrica. Cosa fare in merito?

È consigliabile soddisfare questa carenza in maniera sana e funzionale per l’attenuazione dei sintomi e il recupero dell’umore: utile è il cioccolato fondente, ricco di magnesio e teobromina che porta ad un istantaneo sollevamento dell’umore ristabilendo i giusti livelli di serotonina. Al cioccolato sarebbe utile affiancare anche snack salutari quali frutta secca, come le mandorle ricche di magnesio, o il latte, che rilascia triptofano che favorisce relax e calma.

Altro consiglio per alleviare i sintomi psicologici che precedono le mestruazioni è quello di avere una buona igiene del sonno caratterizzata da 7 ore di sonno per notte. Avere un ritmo circadiano regolare coadiuva nel ripristino dell’omeostasi ormonale, come per la melatonina e il cortisolo, che risentono fortemente del ciclo di sonno.

Stile di vita ed alimentazione

In caso di PMS anche seguire una corretta alimentazione, con un uso limitato di zucchero, sale, caffeina o cibi ricchi di conservanti, contribuisce alla diminuzione dei sintomi ansiosi. Un altro espediente, correlato all’alimentazione, potrebbe essere quello di ricorrere all’integrazione alimentare a base di vitamina B6, calcio e magnesio.

Attività sportiva

Per tutte le donne, ma soprattutto per quelle che avvertono invalidanti sintomi sia fisici che psicologici in relazione a certe fasi del ciclo come quella luteale, è bene tenere a mente che lo sport agisce favorevolmente sul nostro stato di salute generale perché agisce sul senso di autoefficacia e padronanza di sé, oltra a comportare modificazioni fisiologiche. Inoltre durante la fase luteale e durante il ciclo mestruale praticare attività fisica regolare ha un effetto positivo sulla diminuzione del dolore e sull’aumento del tono dell’umore.

Pillola contraccettiva

L’utilizzo della pillola anticoncezionale, inoltre, potrebbe essere considerata un’altra opzione, in quanto è nota la sua efficacia nella riduzione della sintomatologia fisica, sebbene possa avere un impatto negativo sui disturbi dell’umore.
Condurre uno stile di vita sano è certo che aiuti a sentirsi bene, anche in concomitanza del ciclo e della sintomatologia che lo accompagna. Ma non è l’unico rimedio che le donne hanno a disposizione per combattere ansia, tristezza e nervosismo.

Tecniche di rilassamento

Tra le misure non farmacologiche sono da annoverare le tecniche di rilassamento, come il training autogeno, che mirano alla riduzione degli stati di ansia e di stress, ma anche al rilassamento muscolare mediante una risposta somatica, praticando respiri profondi e regolari, che favoriscono la vasodilatazione periferica e la riduzione della frequenza cardiaca.

donna con ansia da ciclo si passa le mani tra i capelli preoccupata

Cosa fare se l’ansia permane dopo il ciclo? Trattamento del disturbo disforico premestruale

Solitamente l’ansia, insieme alla sintomatologia connessa al ciclo mestruale, si attenua in modo naturale o stando attenti a qualche piccolo accorgimento da inserire all’interno della propria routine quotidiana. In alcuni casi, però, i sintomi dell’ansia non spariscono al termine del ciclo e persistono nella vita quotidiana delle donne e i consigli di cui sopra non sembrano sortire effetti significativi. L’esacerbazione della sintomatologia potrebbe dimostrare che ci si trovi di fronte ad un Disturbo Disforico Premestruale.
È bene in questi casi rivolgersi ad un professionista poiché nelle forme più gravi il medico potrebbe consigliare un trattamento farmacologico specifico: infatti, nelle forme del Disturbo Disforico Premestruale caratterizzate da importanti sintomi psichici e comportamentali è possibile ricorrere a farmaci in grado di andare ad agire sul sistema nervoso centrale come gli ansiolitici o gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).

Psicoterapia

Le linee guida per il trattamento della sindrome premestruale (PMS) e del Disturbo Disforico Premestruale (PMDD) suggeriscono interventi psicosociali non farmacologici per le donne con qualsiasi tipo di disagio perimestruale. Soprattutto quando i sintomi non accennano a svanire e diventano fortemente invalidanti per il normale svolgimento di attività abituali e quotidiane, intraprendere un percorso di psicoterapia risulta essere l’intervento più opportuno per raggiungere uno stato di benessere psicologico.
Nello specifico, uno degli approcci funzionali al trattamento dei disturbi d’ansia è la Terapia Cognitivo–Comportamentale (TCC). La TCC mira, infatti, ad aiutare il paziente a comprendere quali sono i meccanismi pervasivi alla base della propria ansia, quali convinzioni o pensieri mantengono tale risposta involontaria. Utilizza, inoltre, strumenti terapeutici quali l’esposizione, ovvero un insieme di strategie comportamentali che aiutano il paziente ad avvicinarsi alla situazione temuta perdendo quella connotazione angosciante che spinge all’evitamento. Infine la TCC può aiutare a gestire anche tutti quei momenti in cui le donne sperimentano sensazioni di irritabilità, ostilità e nervosismo o cambiamenti repentini d’umore dai quali si sentono sopraffatte.

Farmaci

Per i sintomi somatici si può ricorrere a farmaci, quali diuretici o Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS), contrastanti dolori e infiammazioni, secondo quello che è l’inquadramento del caso.

Chirurgia

Per le donne gravemente colpite da PMS o PMDD che hanno già avuto gravidanze o che non riescono a tollerare gli SSRI e i loro effetti collaterali, è possibile ricorrere alla soppressione ovarica medica, con somministrazione di estrogeni a basso dosaggio. Tuttavia, per alcune donne le iniezioni mensili che sopprimono l’attività ovarica possono risultare proibitive e quindi deve essere presa in considerazione una soluzione chirurgica.

Questo trattamento dovrebbe essere riservato a quelle donne che non possono prevedere di entrare in menopausa entro i prossimi cinque anni. Le potenziali candidate per la terapia chirurgica dovrebbero essere informate sui pro e contro della chirurgia, le implicazioni della menopausa precoce e la necessità di una sostituzione estrogenica a lungo termine.

Bibliografia

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Dott. Damiano Colamonico
Dott. Damiano Colamonico
Sono il Dott. Damiano Colamonico, psicologo a Torino ad orientamento Cognitivo Comportamentale. Esperto dei principali approcci in campo di neuroscienze, psicologia cognitiva e neuropsicologia, dirigo il Centro Clinico “StudioColamonico” a Torino e Chieri dove, insieme ai miei collaboratori, mi occupo di riabilitazione e trattamento dei principali disturbi della sfera psicologica. Attraverso i miei studi in tecniche cognitivo comportamentali presso l'istituto Watson di Torino ho appreso le più efficaci strategie di intervento per la riabilitazione dei più comuni disturbi mentali e della sofferenza psicologica.

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