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Con l’avvento di internet e di una tecnologia alla portata di tutti, anche la finanza ha impiantato le proprie radici nell’universo virtuale. Il trading online infatti consiste proprio nella possibilità di giocare in borsa attraverso il canale internet. Anche i meno esperti – o chi non lo è affatto – possono ora adoperare piattaforme online e diventare trader, acquistando e vendendo i titoli presenti sui mercati; tali piattaforme sono autorizzate dalla Consob, cioè la “Commissione Nazionale per le Società e la Borsa”, a tutela degli investitori e vengono utilizzate come se fossero dei broker, ma online. A questo proposito vale la pena distinguere due tipologie di trader:
Ciò che nel corso degli ultimi anni ha spinto un numero crescente di persone al trading online è l’illusione di poter guadagnare ingenti capitali in pochissimo tempo, la fruibilità delle piattaforme, minori costi per le transazioni. Tutto ciò, però, aumenta il rischio non solo di divenire vittime di truffe online, ma anche di cadere nel circolo vizioso di una dipendenza.
Non è semplice definire la dipendenza da trading patologico. La letteratura scientifica nel corso degli anni ha registrato una varietà molto ampia di dipendenze patologiche, molte delle quali necessitano di essere studiate ulteriormente ed analizzate, proprio in virtù della loro recente scoperta. Una di queste è sicuramente la Trading Online Addiction.
Vi sono due meccanismi prototipici di questa nuova forma di dipendenza che la distinguono dalle altre: da un lato, l’illusione di poter guadagnare molto denaro con uno sforzo molto basso alimenta la sensazione di onnipotenza e, di contro, la possibilità di incorrere in scelte irrazionali e guidate dalla ricerca del rischio che potrebbero causare la rovina per mano del trading online. Dall’altro lato, si assiste ad una maggiore accettazione sociale di questo fenomeno, che rende molto più difficoltoso il processo di emancipazione dalla dipendenza poiché la persona che ne soffre (e spesso anche chi la circonda) legittima il comportamento di addiction e non è cosciente dell’entità del problema.
Ad oggi, la categoria diagnostica di Dipendenza da Trading Online non è ancora presente nei manuali ufficiali, come il DSM-5 – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ma a causa della sua somiglianza con la Dipendenza da Gioco d’Azzardo, si potrebbe riprendere il corteo sintomatologico descritto in quest’ultimo per comprendere meglio questo nuovo disturbo (Guglielmo et al., 2016).
Tra i primissimi elementi da considerare per comprendere chi è un trader compulsivo o a rischio di sviluppare una dipendenza per l’eccessivo giocare in borsa, vi è la tendenza ad investire grandi quantità di denaro al fine di aumentarlo. Questo aspetto, che da solo non basta a definire una addiction, è senz’altro il primo passo verso un suo probabile sviluppo. La necessità di trascorrere sempre più tempo online per gli investimenti elicita un elemento centrale della dipendenza, la tolleranza, ovvero il bisogno di aumentare le “dosi” di sostanza per ottenere lo stesso effetto di euforia ed eccitazione, simile allo stato di euforia che provano i soggetti colpiti da dipendenza da videogiochi. In questo caso specifico la questione è più complessa, poiché non vi è una sostanza materiale che viene assunta, ma si potrebbero valutare il tempo trascorso online, che non è necessariamente un sintomo della dipendenza da internet, e la quantità di denaro investito rischiosamente come due elementi cardine da tenere in considerazione. Un altro elemento che aiuta a definire il profilo di una persona con dipendenza da trading online è il withdrawal, inteso come “ritiro, isolamento” sociale; chi soffre di questa problematica subisce un allontanamento progressivo delle persone significative, oltre che la perdita del proprio lavoro, degli hobby e degli interessi (Guglielmo et al., 2016).
La persona che rientra nella spirale della malattia da trading compulsivo non è consapevole di averla sviluppata, eppure vi sono dei segnali che permettono di identificarla, come la compulsione, ovvero la tendenza irrefrenabile a trascorrere una quantità di tempo sempre maggiore sulle piattaforme, quantità che aumenta sensibilmente nel caso in cui si perde denaro, nel tentativo di recuperarlo, arrivando alla rovina a causa del trading online. Tra le due tipologie di trader, professionisti e freelance, è più probabile che i secondi possano sviluppare una dipendenza, poiché è maggiore il rischio di perdita e la necessità di recuperare i capitali perduti.
Definire la linea sottile di differenza tra il trading patologico e il semplice giocare in borsa è tanto difficile quanto importante per individuare chi è affetto da una dipendenza da trading online. Nonostante vi sia un rischio di sviluppare una dipendenza da trading compulsivo online per chi vi si approccia, non sarebbe corretto far passare l’idea che esso sia di per sé problematico.
Anzitutto, ciò che distingue gli investimenti da una dipendenza è la percezione che essi siano paragonabili ad un gioco; ad alimentare questa sensazione vi è la rapidità con cui i trader possono acquistare e vendere le azioni, con una eccitazione legata al vincere (ma anche perdere) notevoli quantitativi di denaro.
Dunque si potrebbe affermare che l’elemento principale che innesca la patologia sarebbe proprio la perdita di controllo rispetto alle proprie decisioni, che sembrano razionali solo a chi vive la dipendenza: la sensazione di dover controllare in ogni momento le quotazioni dei titoli azionari o utilizzare frequentemente siti per la simulazione del trading sono comportamenti che costituiscono un campanello d’allarme.
Prendere coscienza del trading compulsivo potrebbe essere lo step più difficile poiché, come per ogni altra forma di dipendenza, chi ne soffre non riesce ad ammetterlo, illudendosi di poter smettere quando vuole e di avere la capacità di gestire le proprie reazioni, ignorando o nascondendo a se stessi che il pattern patologico della dipendenza risulta quasi impossibile da modificare in solitudine ed autonomamente.
Pochi sono i dati epidemiologici relativi a questo specifico disturbo utili ad individuare e definire i sintomi della dipendenza da trading online. Gli studiosi, al fine di sviluppare una migliore comprensione del fenomeno, suggeriscono di ricondurre questa dipendenza alla Gambling Addiction, ovvero al Gioco d’Azzardo, in considerazione della loro somiglianza per diagnosi, prognosi e tipologie di intervento (Grall- Bronnec et al., 2017). Ecco di seguito alcuni sintomi che possono guidarci nell’identificazione del trading patologico online:
Molti sono gli elementi che accomunano il gioco d’azzardo e il trading online: anzitutto, entrambe possono iniziare con un investimento in cui si è vinta una certa cifra in denaro e, successivamente si va incontro a perdite, talvolta anche cospicue, a cui si è costretti a rimediare realizzando ulteriori investimenti, spesso in operazioni con un livello di rischio più elevato che però potrebbero fruttare una quantità maggiore di capitali. Arriva però un momento in cui questi investimenti sfuggono al controllo della persona, portando a conseguenze negative, come problemi economici, ritiro sociale ed isolamento (Turner, 2011).
Bisogna chiarire che il trading non è assolutamente paragonabile al gioco d’azzardo, in quanto costituisce una vera e propria professione e, anche quando viene compiuto in maniera amatoriale, non è detto che generi dipendenza o che gli investimenti siano pericolosi. Alcuni trader però trattano gli investimenti come se fossero una scommessa, attivando i meccanismi psicologici coinvolti nel gambling. Ad esempio, talvolta la sensazione avvertita dal trader, così come dal giocatore d’azzardo, è quella del “near miss”, cioè di non avercela fatta “per poco”, convincendosi che la volta successiva andrà meglio. Per queste ragioni, alcuni studiosi sostengono che il trading online compulsivo possa configurarsi come un sottotipo di gambling (Griffiths, 2018), con la differenza che il dipendente da trading online non sempre compie scelte irrazionali, nonostante in ambo i casi venga sollecitata la sensazione di ricerca del rischio (Guglielmo et al., 2016; Turner, 2011).
La trading online addiction, così come ogni altra forma di dipendenza, origina un ampio spettro di problematiche che travolgono l’individuo incanalandolo in una spirale rischiosa.
Chi è vittima di questo disturbo è molto probabile che venga rovinato economicamente dal trading compulsivo e che vada facilmente incontro ad una seria compromissione dei rapporti interpersonali, in particolar modo quelli più intimi. Le menzogne, le omissioni, i debiti, che hanno portato alla rovina da trading online, possono comportare un isolamento sociale che va a confermare un’immagine di sé contraddistinta da inadeguatezza, colpa e ansia, emozioni che alimentano la compulsione al trading online per placare questi stati interni.
Così come con altre forme di dipendenza, alle tipologie di addiction senza sostanza, può corrispondere una modificazione biologica, in particolar modo nella corteccia prefrontale, compromissione che va ad inficiare i processi di pianificazione, ragionamento e decisione, con conseguente aumento dell’impulsività e diminuzione della capacità di controllo (Kurniasanti et al., 2019). Le difficoltà si possono manifestare, come già menzionato, anche nell’ambito lavorativo, dove le performance possono essere influenzate negativamente dalla dipendenza; i problemi finanziari generati dal gioco in borsa virtuale potrebbero condurre a scelte rischiose come chiedere prestiti, mutui, o affidarsi a usurai.
Da un punto di vista psicologico, la persona dipendente può sviluppare disturbi d’ansia e disturbi depressivi. Uno dei rischi maggiori per chi soffre di dipendenza da trading patologico è proprio il suicidio, concepito come unica soluzione per porre fine alle diverse problematiche (Gray, 2014).
Il primo passo verso la cura della dipendenza da trading online è, come per le altre dipendenze, quello di riconoscere la presenza di un problema. In questo caso il processo diviene più insidioso, poiché il trading può essere concepito dalla persona come una professione e non come una compulsione; inoltre, il trading online è maggiormente legittimato a livello sociale rispetto all’abuso di sostanze, come ad esempio l’eroina o la cocaina. Nonostante non vi siano ad oggi dei protocolli ben definiti per il trattamento dell’addiction da trading online, data la sua recente comparsa, uno degli strumenti che la persona può utilizzare per affrontarla è la psicoterapia; un modello che si sta mostrando efficace nel trattamento delle dipendenze in generale è quello cognitivo-comportamentale, grazie al quale è possibile contrastare i comportamenti di dipendenza, sostituendoli con altri maggiormente adattivi e funzionali, oltre a sostenere la persona nel recupero delle sue funzioni di vita, delle relazioni e della capacità di lavorare, gestendo l’attivazione dei livelli emotivi attraverso strategie più adattive della compulsione negli investimenti.