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Il Disturbo d’Ansia Generalizzata è identificabile come una condizione psico-fisica connotata da livelli elevati di apprensione. Tutti quanti nel corso della nostra esistenza facciamo esperienza di stati ansiosi: questi possono essere vissuti in forma transitoria, lieve, moderata, possono essere legati ad un periodo ben definito della propria vita, o ad un evento in particolare. Ma cosa accade quando l’Ansia si estende tanto da cronicizzarsi ed invadere la quotidianità dell’individuo?
Ecco che si presenta il GAD – Disturbo d’Ansia Generalizzata, una patologia clinica inserita all’interno del capitolo dei disturbi d’ansia del manuale DSM-5, caratterizzata da uno stato di agitazione persistente, associato ad un ampio corteo di sintomi cognitivi, fisici ed emotivi.
Chi soffre del disturbo di ansia generalizzata riferisce una notevole sofferenza soggettiva e vede compromessa la qualità della propria vita: la sensazione prevalente è quella di essere costantemente in allerta per prevenire un possibile pericolo, come se ci si sentisse sprovvisti di strumenti per poterlo affrontare. È una forma di paura fluttuante, che non può essere associata né ad un elemento specifico, né ad una concreta minaccia, ma i cui effetti sono altrettanto invalidanti e reali.
Come accennato, l’ansia generalizzata prevede una serie di sintomi, sia psicologici che fisici, elencati nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM-5. I sintomi che caratterizzano questa condizione clinica sono:
Non è necessario presentare l’intera coorte di sintomi dell’ansia generalizzata appena descritti, ma anche una presenza parziale di essi può comportare una diagnosi di GAD. Un ulteriore elemento da tenere in considerazione è quello temporale: si può iniziare a parlare di Ansia Generalizzata se tali difficoltà si manifestano per un periodo di almeno sei mesi.
I due manuali diagnostici maggiormente utilizzati dalla comunità scientifica in tema di patologie mentali, ovvero il DSM-5 (APA, 2013) e l’ICD-10 (WHO, 1993), descrivono il Disturbo d’Ansia Generalizzata come un senso eccessivo di paura e di preoccupazione che conducono ad una condizione di disagio clinicamente significativa.
Non solo, ma chi soffre di ansia sperimenta spesso sintomi quali stanchezza legata all’impossibilità di riposarsi in maniera soddisfacente; a lungo andare questo stato di malessere fisico e psichico può condurre a conseguenze come irritabilità, difficoltà di concentrazione, senso di fatica…
Alcune volte potrebbe non essere semplice individuare il disturbo d’ansia generalizzato in maniera immediata. Questa patologia infatti condivide alcuni sintomi con altre diagnosi che si manifestano in maniera similare, come ad esempio:
La definizione di un test per il disturbo d’ansia generalizzato si è reso necessario in quanto l’ansia è un costrutto che riguarda una buona fetta di popolazione, molti sforzi nella ricerca si sono concentrati in strumenti che possano, da un lato valutare la sua presenza, dall’altro provare a combatterla. Tra i test maggiormente utilizzati dai clinici ritroviamo la STAI 1 e 2 (Spielberger, 1973), le quali vanno a misurare rispettivamente la presenza di stati (dunque legati al momento specifico in cui si sta compilando il test) o di tratti ansiosi (che fanno parte della modo in cui la persona si comporta abitualmente).
Un altro strumento che presenta alti livelli di validità è il MMPI-2 – Minnesota Multiphasic Personality Inventory (Hathaway & McKinley, 1942), con item specifici per misurare la Scala dell’Ansia come tratto di personalità. Tra le più validate ed utilizzate a livello mondiale vi è anche l’MMPI-A, per adolescenti dai 14 ai 18 anni in cui talvolta vi è la comparsa di un ulteriore disturbo ad esso associato: la fobia scolare.
Nonostante sia semplice trovare test online, è bene ricordare che l’Ansia Generalizzata rappresenta una condizione clinica che comporta un carico notevole di sofferenza, pertanto sarebbe opportuno diffidare dai test psicologici per disturbo d’ansia generalizzata fai da te e consultare un esperto per un inquadramento diagnostico preciso.
Non è semplice individuare con esattezza le cause scatenanti del disturbo d’ansia generalizzato in quanto potrebbero esserci diversi fattori che contribuiscono al suo sviluppo senza però riuscire a determinare la causa principale. Tra i fattori che maggiormente influiscono sulla probabilità di sviluppare l’ansia generalizzata troviamo cause riguardanti:
Trattare le problematiche ansiose prima che sfocino in un GAD, o disturbo di ansia generalizzata, conclamato è un passo di grande amore verso se stessi. Questo permette di non incorrere in complicanze che possono ledere aspetti di vita quotidiana ed il benessere individuale.
Il vissuto nel quale si incorre come conseguenza del GAD è quello di grande preoccupazione per tutto: responsabilità lavorative, verso i figli, per la possibilità di deludere qualcuno di caro, di disattendere le aspettative sul proprio ruolo, o anche semplicemente essere in apprensione per la perdita di un treno o per il ritardo ad un appuntamento.
Altre problematiche in cui si può incorrere sono, ad esempio, l’esperire difficoltà nel portare a termine i compiti in modo rapido ed efficace, con un alto dispendio delle proprie energie e risorse mentali. Da ciò potrebbe derivare un accumulo di problemi sul lavoro, a scuola o nelle relazioni, costituendo un’ulteriore miccia che alimenta il fuoco dell’ansia.
A fronte di una patologia dall’impatto così vigoroso sulla serenità della persona che ne soffre, viene naturale chiedersi se esista una cura per ansia generalizzata.
In effetti, esistono diversi rimedi per la GAD che possono riguardare l’utilizzo di farmaci per l’ansia generalizzata o il ricorso alla psicoterapia. In molti casi è necessario un uso congiunto delle due cure per vincere il disturbo d’ansia generalizzato.
Una delle principali cure per la GAD è rappresentata dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Infatti, a partire dai dati forniti dalle ricerche scientifiche degli ultimi anni (Caselli et al., 2016), questo sembrerebbe il tipo di intervento clinico più indicato. Attraverso un percorso psicoterapico, chi soffre di ansia può imparare a riconoscere l’insorgere dei sintomi ed a controllarli attraverso l’apprendimento di strategie funzionali alla gestione delle proprie emozioni negative.
Talvolta può divenire necessario integrare il percorso psicologico per l’ansia generalizzata con l’assunzione farmaci previsti in un piano terapeutico farmacologico, al fine di ristabilizzare i livelli fisiologici ottimali e creare un campo fertile per l’azione di una psicoterapia.