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Il disturbo d’ansia da separazione, o ansia da separazione, compare quando il soggetto sperimenta difficoltà ad allontanarsi dai propri cari o dall’ambiente domestico. Queste difficoltà possono essere considerate normali se avviene in determinate circostanze, legate alla tenera età di un bambino o a condizioni di particolare necessità o malessere. Spesso questo accade perché i più piccoli temono di non poter riuscire da soli a badare a se stessi e a sopravvivere; quando si inizia ad avere maggiore confidenza nel potersi prendere cura di sé o, perlomeno, di non soccombere se lasciati soli, generalmente si diviene emancipati e si riesce a separarsi dai propri genitori o da altre figure significative. Questo passaggio è fondamentale per poter camminare sereni verso la scoperta del mondo. É possibile quindi affermare che si parla di Disturbo d’Ansia da Separazione quando il timore connesso all’allontanamento dalle figure di accudimento diviene eccessivo, incongruente rispetto all’età della persona ed alle sue condizioni di salute. Tale problematica comporta una forma di disagio più o meno grave, poiché compromette diverse aree di vita della persona.
A soffrire di Ansia da Separazione sono specialmente bambini e adolescenti, ma dalle ricerche si evidenzia anche la presenza di questo disturbo negli adulti (Ehrenreich et al., 2009).
Sono diversi i segnali che possono essere identificati come sintomi di un disturbo di ansia da separazione. Tali sintomi possono essere presenti sia nei bambini che soffrono di ansia da separazione così come negli adulti. Non vi è quindi una particolare differenza tra i sintomi che si presentano nelle differenti età, se non in riferimento all’arco temporale. Inoltre, è bene porre una netta distinzione tra i sintomi dell’ansia da separazione e i sintomi degli attacchi di panico nei bambini, spesso confusi e artefici di diagnosi “fai da te” errate. Tra i segnali che ci aiutano ad identificare il disturbo d’ansia da separazione troviamo:
Per poter diagnosticare il disturbo d’ansia da separazione è necessario che per gli adulti i sintomi siano presenti per almeno sei mesi, mentre per i più piccoli sono sufficienti 4 settimane. Inoltre, i sintomi possibili non sono solamente quelli elencati, ma possono esserne presenti altri, funzionali ed evitare il distacco. Le strategie messe in atto per evitare la separazione possono cambiare in base all’età: un bambino potrebbe facilmente piangere, fingere di avere malesseri fisici; un adulto potrebbe trovare strategie più sofisticate, come instillare il senso di colpa nell’altro quando si allontana.
La diagnosi del disturbo di ansia da separazione viene eseguita mediante l’utilizzo del DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Un professionista, dopo un’accurata valutazione, può porre diagnosi di ansia da separazione in presenza di segnali quali:
Nell’ambito della clinica possono essere adoperati diversi test che aiutano ad identificare sia il Disturbo d’Ansia da Separazione, sia problematiche prodromiche. Tra questi si annoverano ad esempio il Separation Anxiety Test (Attili 2001) e l’Attachment Q-Sort (Waters et al., 1985) in età infantile. Per gli adulti, invece, uno strumento utile può essere quello dell’Adult Attachment Interview (George, Kaplan & Main, 1986). Tuttavia, ci teniamo a ricordare che l’esito di questi test, specie se eseguiti in autonomia, come nel caso dei test per il disturbo d’ansia generalizzato, non possono rappresentare un valido sostituto della valutazione di un esperto.
È difficile elencare in maniera precisa e puntuale le cause alla base di un disturbo psichico, poiché generalmente questo nasce dalla concomitanza di diversi elementi che interagiscono tra loro. Tra i fattori scatenanti dell’ansia da separazione possiamo ritrovare la presenza di situazioni traumatiche vissute in età infantile che hanno determinato l’allontanamento di una figura di riferimento dal bambino, come ad esempio il caso della morte di un caro, di un ricovero o un incidente. Un altro aspetto importante è connesso ad uno stile genitoriale eccessivamente protettivo, che può veicolare nel piccolo l’idea di non essere in grado di affrontare da solo il mondo e di avere sempre necessità di avere qualcuno al proprio fianco, inibendo così la spinta verso l’indipendenza.
Cosa può fare un genitore se il proprio figlio soffre di Ansia da Separazione? Sono molti i genitori di bambini e ragazzi che soffrono del disturbo d’ansia da separazione e non sanno come gestirla. Motivo per il quale, in questo paragrafo, vogliamo fornire dei consigli utili per fronteggiare l’ansia da separazione che colpisce bambini e ragazzi. Un atteggiamento molto utile per gestire l’ansia da separazione sarebbe quello di sostenerlo ed incoraggiarlo a sperimentare la propria autonomia. Questo non vuol dire lasciarlo solo a gestire le proprie difficoltà! Al contrario, l’adulto dovrebbe essere sempre disponibile per sostenere il proprio bambino, sia concretamente che emotivamente, rassicurandolo in caso di necessità; al tempo stesso, dovrebbe spingerlo a scoprire le proprie risorse e capacità, per lasciargli vivere l’indipendenza in linea con le sue tappe evolutive.
Quando le conseguenze del disturbo di ansia da separazione diventano eccessive e difficili da gestire, o quando queste compromettono la vita di chi ne soffre, è necessario contattare un professionista. Richiedere l’aiuto di un esperto per curare l’ansia da separazione diventa un passo chiave per identificare questa problematica ed escluderne altre; lo step successivo per rimediare al disturbo dell’ansia da separazione è quello di iniziare un vero e proprio percorso, come quello di una psicoterapia cognitivo-comportamentale, per imparare a gestire i propri sintomi e scoprire strumenti nuovi per affrontare la realtà.