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Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) può presentarsi con diverse manifestazioni, anche con l’ossessione o la paura essere gay o lesbica. Quella del DOC omosessuale o – DOC omosex – è un’ossessione sessuale costante, di pensieri disturbanti che conducono a continui rimuginii per cercare di capire il proprio orientamento sessuale, che sfociano nella paura di essere gay.
Si tratta solo di uno dei tanti disturbi ossessivi compulsivi sessuali che ogni individuo può provare durante la propria vita, disturbo per il quale si consiglia apposita terapia.
Vediamo quindi cos’è il DOC omosessuale andando ad indagarne i vissuti.
Esaminiamo qui di seguito alcuni dei sintomi del DOC omosessuale e quelli che possono essere i pensieri intrusivi di chi ha paura di essere gay.
Alle elementari provavi simpatia per la compagna di banco, da adolescente ti divertivi a flirtare con le compagne di classe, appena più grande hai avuto le tue esperienze eterosessuali e quindi fino a ieri nessun dubbio sul tuo orientamento sessuale. Poi, inspiegabilmente ecco che compaiono i primi pensieri disturbanti e la paura di essere gay. Ad esempio:
Mentre guardavo un film porno mi sono concentrato sul pene dell’attore, non è che sono gay?
Questi sono solo alcuni tra i pensieri invasivi più comuni che tormentano coloro che sono affetti da DOC omosessuale. Esaminiamoli più a fondo grazie ad alcune testimonianze di pazienti del mio studio.
Per capire esattamente quali siano i pensieri ossessivi che si provano e si vivono, ho raccolto alcune testimonianze di DOC omosessuale, direttamente dai pazienti che negli anni si sono susseguiti presso il mio studio a Torino. Credo rappresentino un importante contributo per chi vuole saperne di più su questo disturbo. Potrete notare, nelle diverse testimoniante, delle analogie relative alle storie di vita dei pazienti affetti da questo problema:
“Quando ero alle scuole medie, ricordo che tutti i miei compagni mi sembravano più forti e disinibiti, loro riuscivano a parlare con le ragazze, a scambiarsi letterine e messaggi…molti di loro pomiciavano nel cortile all’uscita di scuola…io mi sentivo inferiore a tutti loro e li invidiano parecchio”
“durante i primi anni al liceo ero affascinato da come Carlo, un mio amico, riuscisse ad ottenere così tanti apprezzamenti dalle ragazze di tutta la scuola, aveva un fisico molto atletico. Una volta dopo l’ora di educazione fisica, negli spogliatoi, si tolse la maglietta mostrando il suo torace ampio e i suoi pettorali tesi, ricordo che in quella occasione mi sentii in imbarazzo e forse arrossii”
“quest’estate sono stato in vacanza con la compagnia di Salvatore un mio collega di università. Una mattina in spiaggia, nonostante ci fosse Cinzia una ragazza che mi piace tantissimo, non riuscivo a togliere lo sguardo da un ragazzo che poteva avere qualche anno in più di me che aveva degli addominali scolpitissimi….ho provato tanta ansia e non riuscivo a parlare con nessuno, in quel momento ho avuto il terrore di essere gay!”
Possiamo notare tratti comuni in questi stralci di racconti raccolti nelle sedute affrontate con i miei pazienti: in molti casi, i pazienti riportano di aver dato molta importanza a figure femminili nella loro vita, confermando di aver fortemente desiderato approvazione e apprezzamento e riconoscendo una frustrazione nell’incapacità di ottenerlo, esaltando un senso di inferiorità e inadeguatezza, nonché di scarso valore personale che conferma come il DOC Omosessuale sia una risposta messa in atto dai pazienti per evitare di affrontare il proprio senso di inadeguatezza sociale. Se ti interessa approfondire le testimonianze di DOC Omosessuale, leggi l’articolo dedicato.
L’ansia aumenta e nella tua mente si sono susseguite immagini intrusive e scenari drammatici connaturati da una forte angoscia e disgusto, ti vedi costretto in rapporti con uomini, pur non desiderandoli e temi che gli altri possano scoprirlo. Tutte le volte che incroci lo sguardo di un uomo temi sia un segno inequivocabile della tua omosessualità. Le tue giornate trascorrono tra un test e l’altro per verificare se sei omosessuale.
L’ansia nel DOC omosessuale è uno dei sintomi principali e porta alla creazione di idee irrazionali, pensieri disturbanti e immagini intrusive. Ma vediamo meglio.
Tra i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo omosessuale alcuni evidenti sono il calo del desiderio, difficoltà di erezione e sogni notturni a sfondo omosessuale.
Provi così ad andare a letto con delle donne per rassicurarti che l’omosessualità non ti ha colpito, ma ti ritrovi a letto con lei senza erezione, completamente impotente e solo. Inizi a pensare, pur essendo fidanzato con una ragazza, che forse dovresti star con un uomo.
La tua ansia aumenta e l’umore si deprime, i tuoi sogni notturni sono a sfondo omosessuale e hai tanta voglia di piangere; ma tu non demordi e continui con i tuoi test che sembrano mostrarti sempre più la tua omosessualità.
Per ridurre l’ansia cerchi quindi di poter controllare il tuo corpo, nella speranza di scongiurare il pericolo di diventare effemminato. Ti sottoponi a continui test per ridurre l’ansia, come: cercare di avere rapporti sessuali più frequenti con figure del sesso opposto, masturbarti davanti a porno etero per assicurarti di non essere omosessuale. Potresti anche sperimentare delle relazioni omosessuali per metterti alla prova e cercare di allontanare i tuoi dubbi. Inoltre, vivi di rassicurazioni, le chiedi a parenti, amici e dottori, ma queste rassicurazioni servono a poco, perché poi il Doc, con tutti i suoi sospetti, ti assale nuovamente.
Questi test che vengono messi in atto non fanno altro che rafforzare sempre di più il disturbo e la paura di essere gay.
Il DOC omosex viene irrobustito anche con l’evitamento di alcune situazioni, ad esempio: stringere la mano o abbracciare persone dello stesso sesso, evitare di spogliarsi o farsi una doccia dopo aver fatto un intenso allenamento in palestra, evitare di guardare il sedere di persone dello stesso sesso, con tutta la difficoltà che comporta evitare di evitare.
Molti pazienti si chiedono come uscire dal DOC. Nella cura del disturbo ossessivo-compulsivo, e quindi anche nel DOC omosessuale, è ormai ampiamente dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale può essere in molti casi risolutiva.
Attraverso il trattamento cognitivo comportamentale per il DOC omosessuale, il primo obiettivo nel trattamento di questo disturbo è favorire nel paziente la capacità di tollerare e accettare la comparsa di questi pensieri e di queste immagini; questo può avvenire attraverso l’impiego di alcune tecniche terapeutiche (es. esposizione con prevenzione della risposta) che permettono alla persona di imparare a gestire l’ansia correlata ai pensieri e alle immagini intrusive, senza mettere in atto i rituali comportamentali e gli evitamenti tipici di chi ha paura di essere gay.
Durante la terapia il DOC omosessuale diventa il nemico da sconfiggere. La terapia cognitivo comportamentale ti aiuterà anche a capire che i tuoi pensieri non sono la realtà. Il terapeuta cercherà quindi di comprendere insieme al paziente qual è il significato emotivo e la funzione del doc omosessuale nella sua specifica fase di vita.
E’ possibile che il DOC si sia sviluppato perché è presente la convinzione essere omosessuale sia una condizione riprovevole ed inaccettabile, di cui vergognarsi e da nascondere. Il fulcro del percorso terapeutico sarà quindi quello di accompagnare il paziente a poter rischiare di accettare il dubbio, promuovere l’accettazione di sé e sostituire le ossessioni con pensieri più funzionali in modo da riuscire ad abbassare i livelli di ansietà e angoscia presentati.
Nei primi colloqui con pazienti che soffrono del Doc omosex cerco di aiutarli a capire come funziona questo particolarissimo fenomeno ossessivo. La prima cosa che faccio notare è come esista in loro la tendenza a non identificare il livello informativo delle loro emozioni nei processi di ragionamento.
Chiedo sempre di spiegarmi la differenza tra queste due proposizioni:
Molti pazienti solo se messi difronte a questa banalissima riflessione iniziano a comprendere che se nella 1. la paura qualifica uno scenario temuto e non desiderabile nella 2. l’essere gay è uno scenario desiderato.
Questi pazienti al solo pensare di poter essere gay si terrorizzano, che è molto diverso dal desiderarlo. Quando il nostro cervello teme qualcosa non può fare a meno di mandarci segnali di controllo. La paura serve proprio a salvaguardare l’organismo da situazioni potenzialmente pericolose.
Immaginate cosa accadrebbe se un enorme calabrone entrasse nella vostra stanza mentre state leggendo il vostro romanzo preferito. Riuscireste a restare concentrati sul vostro romanzo? La risposta è banale: no. La paura vi spingerebbe a non distogliere lo sguardo dal calabrone, stareste li a controllarne ogni spostamento per accertarvi che non si avvicini a voi. La paura vi fa dirigere l’attenzione verso l’oggetto temuto. Nel DOC omosex il calabrone è il pensiero di poter essere gay. Chi soffre di Doc omosex essendo terrorizzato dalla paura di essere gay non può fare a meno di controllare di non esserlo.
Un secondo passaggio è spiegare che relazione c’è tra piacere e orientamento sessuale.
Immaginatevi di trovarvi difronte ad un piatto putrescente composto da escrementi organici e temere di volerlo mangiare… da una parte sapete benissimo che non lo vorreste mai assaggiare ma siete talmente impauriti dall’eventualità che possa piacervi che non potete far altro che darvi spiegazioni in merito “ma se non l’ho mai assaggiato come faccio a dire che non possa piacermi?” “se volessi soltanto nascondere a me stesso di esserne attratto?” e via dicendo…
Seguendo questa leva esemplificativa pongo ai pazienti un quesito: immaginate che per assurdo lo assaggiate scoprendo che il sapore è eccellente….cosa fareste da quel momento in poi andreste forse in giro per cassonetti cibandovi di escrementi?
La loro risposta generalmente è “No, si figuri”…
Forse non è solo il piacere disponibile per una cosa o una situazione a far si che si determini una nostra inclinazione comportamentale ed emotiva. Il punto è che molte cose che potrebbero darci piacere sono per noi inaccettabili e non desiderabili e questo non può essere controllato in alcun modo.
Il paziente con Doc omosex deve riuscire ad accettare che è possibile provare piacere per persone delle stesso sesso…sotto forma di ammirazione fisica e caratteriale, ma questo non basta per determinare il loro orientamento sessuale che invece è caratterizzato da tanti altri fattori. Per chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo omosessuale è inaccettabile ciò che è normale per la maggior parte degli eterosessuali. Il punto è che quest’elevata inaccettabilità, dandosi sotto forma di paura estrema, li porta ad enfatizzare terribilmente i propri pensieri e le proprie sensazioni riguardo le persone dello stesso sesso.
Il lavoro con questi pazienti deve essere centrato sulla modifica emozionale rispetto agli stimoli che attivano la loro paura. Meno paura di essere gay non significa accettare di essere omosessuali, significa soltanto non iper reagire all’idea di poterlo essere.
La terapia con questi pazienti dopo un breve periodo volto alla stabilizzazione dei sintomi deve essere orientata a modificare lo stile interpersonale. Questi pazienti sono spesso guidati dall’idea di non essere adeguati e di essere di scarso valore. La loro bassa autostima li ha portati ad interagire con gli altri in una modalità spesso sottomissiva e compiacente.
Se si crede di essere inferiori o di non essere all’altezza, gli altri diventano un potenziale pericolo, qualcosa da cui difendersi. Il senso di inferiorità in questi pazienti ha fatto sì che sin dall’infanzia siano stati più inclini ad osservare i propri pari dello stesso sesso in un ottica di confronto auto-svalutativo. Il processo potrebbe essere riassunto in una formula simile:
Più ti ammiro e più sento di valere meno, più sento di valere meno e più ti temo, più ti temo e più ti evito, evitando così l’appuntamento alle sfide che la vita ci pone davanti nell’arco della nostra crescita. La terapia con questi pazienti si potrebbe prosaicamente definire come un allenamento al coraggio, una ricerca della propria efficacia e del proprio valore.
ll DOC omossessuale si differenzia da una omosessualità repressa. In questa non per forza sono presenti pensieri intrusivi uniti a compulsioni, anche se gli stati mentali sono comunque accompagnati da pensieri negativi e da stati emotivi di forte ansia e angoscia. Il focus nell’omossessualità repressa non è il dubbio circa la propria sessualità, ma quello di cercare il modo per fare coming out con parenti e amici e trovare le strategie più adeguate per viverla bene. Il DOC omosessuale è ancora diverso dalla paura di essere gay, in cui invece vi è una desiderabilità di essere omosessuale, frenata dalla paura di esprimerlo per le possibili conseguenze.
Il DOC Omosessuale come ogni tipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo può essere trattato e curato attraverso le tecniche Cognitivo Comportamentali. Trattandosi di una patologia che provoca grande angoscia e può compromettere la quotidianità di chi ne soffre è consigliato rivolgersi ad uno psicologo per iniziare un percorso di supporto psicologico e terapia per DOC Omosex.
La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è riconosciuta in ambito scientifico come la più efficace per la gestione e cura del DOC. È dunque importante partire con la valutazione del disturbo. Questa fase preliminare è propedeutica alla terapia vera e propria.
Si inizia con la raccolta dei dati familiari e sulle manifestazioni del disturbo (Anamnesi), per passare poi alla valutazione della risposta fisiologica all’esposizione dei pensieri che danno vita a questo disturbo (Valutazione Psicofisica). La fase di valutazione prosegue analizzando la dinamica dei comportamenti compulsivi, durata ed effetti (Valutazione Comportamentale). Questa fase si conclude con la fase di restituzione, in cui viene fatta una panoramica dei risultati e si presenta il percorso che seguirà la terapia.
La Terapia al Disturbo Ossessivo Compulsivo Omosessuale prosegue quindi in un percorso volto a creare maggiore consapevolezza nel paziente, spiegandogli i meccanismi di funzionamento del cervello, delle emozioni e dei comportamenti. La consapevolezza è la prima arma a disposizione di chi soffre di DOC omosessuale per affrontare il suo problema.
Successivamente si insegnano al paziente le tecniche di rilassamento e respirazione necessarie per controllare il disturbo. Nei casi più importanti è necessario ricorrere all’ipnosi comportamentale al fine di prendere il controllo sui propri pensieri e avere il giusto atteggiamento e predisposizione mentale alle fasi successive.
Dopo una fase di motivazione con il paziente si passa all’esposizione in vivo, facendo avvicinare, passo passo, il paziente a quelle situazioni di disagio che provocano ansia e preoccupazione. Il tutto avviene in maniera graduale affinché il paziente possa piano piano accorgersi dell’assenza di pericoli nelle situazioni che invece gli creano preoccupazione.
In alcuni casi è consigliata la partecipazione a dei gruppi di auto-terapia con cadenza periodica (ad esempio una volta al mese), in cui si può condividere con altri individui che soffrono dello stesso disagio, le proprie emozioni, paure, difficoltà e vittorie. I benefici del gruppo sono sorprendenti e garantiscono un ottima resa motivazionale.
Infine al paziente viene presentato il programma individualizzato che dovrà seguire per imparare a gestire il DOC. Un programma pratico ed efficace in cui il paziente potrà monitorare i suoi miglioramenti giorno per giorno, riconquistando la totale libertà di vivere la sua vita serenamente, senza preoccupazioni.
Se ti è capitato di sperimentare questi pensieri intrusivi rivolgiti ad uno psicologo specializzato in disturbo ossessivo compulsivo per ritrovare quanto prima il proprio stato di benessere.
Ogni settimana presso il mio studio, e su Skype, affronto il problema delle ossessioni omosessuali con pazienti che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo con sedute singole e di gruppo.
In questo momento difficile che stiamo attraversando a causa del COVID-19 le prestazioni sanitarie e terapeutiche presso lo Studio Colamonico sono REGOLARMENTE GARANTITE secondo quanto stabilito nell’allegato 1 del DPCM del 22 marzo e nell’Ordinanza Regione Piemonte n. 34 del 21 marzo 2020.
È inoltre attivo il servizio ti TERAPIA ONLINE a mezzo videochiamata e Skype.
14 Comments
Che sollievo leggere queste informazioni sulla paura di essere gay. Da mesi ne sono ossessionato e esattamente come scrive lei dottore, ho avuto una serie di problemi legati a questi pensieri “ossessivi” anche con quella che è stata la mia partner in questo periodo.
Mi sento sollevato a dar un nome a tutto ciò: doc omosex.
Complimenti per l’articolo e la chiarezza
Grazie mille Alessandro, è facile imbattersi in questo genere di pensieri intrusivi, tanto che questo disturbo rientra tra quelli dello spettro ossessivo compulsivo. Inoltre è più diffuso di quanto si creda e, al contempo, molto poco discusso.
I miei studi si sono spesso soffermati su questo disturbo ed oggi svolgo degli incontri specialistici con i miei pazienti che mi contattano.
Grazie ancora del bel commento
Salve sono ancora Alessandro, quando dice e più diffuso di quanto pensa e al contempo poco discusso, intende le esperienze della pre adolescenza e adolescenza che ho avuto?
Ciao Alessandro,
grazie per avermi contattato. Ho risposto alla mail che mi hai scritto.
Buona giornata
Da quando ho iniziato ad avere questo tipo di pensieri ossessivi omosessuali la mia vita è drasticamente cambiata. L’altro giorno un mio amico mi ha sfiorato con il suo “pacco” e ho sentito qualcosa dentro di me…muoversi…non riesco a capire se effettivamente mi stessi eccitando o meno.
Forse la mia è solo paura di essere gay…forse solo doc omosex, come lo chiama lei…non so…
Salve Gigi, grazie di avermi scritto.
Quello che provi è un sentimento molto comune.
Nei miei studi la paura di essere gay, l’ossessione di essere omosessuale, è spesso semplicemente un disturbo di tipo compulsivo che può essere trattato attraverso la terapia cognitivo comportamentale.
A Torino, presso il mio studio, organizzo appuntamenti per affrontare questo tema e sedute specialistiche con ragazzi e ragazzi che vivono questa condizione.
Grazie di aver condiviso la tua esperienza con me.
Buongiorno dottore, mi chiamo Lorenzo Tortelli. Ho 21 anni, e da qualche mese mi è venuto il dubbio di essere gay. Lo scorso gennaio, forse per curiosità, ho visto un porno gay, non provando però particolare erezione. Però da lì in avanti ho incominciato ad avere tanti dubbi sulla mia sessualità. Ho incominciato anche a pensare ad un mio vecchio compagno di classe, per cui non avevo mai avuto attrazione. Se potesse aiutarmi, mi farebbe molto piacere.
Ciao Lorenzo, innanzitutto grazie di aver condiviso la tua esperienza qui.
Alla tua età è normale a volte porsi certe domande e avere determinati dubbi. Nel momento in cui però i dubbi diventano pensieri ossessivi possono pregiudicare la quotidianità e l’andamento della nostra vita. È bene ricordarsi questo.
Se preferisci descrivermi meglio i tuoi dubbi e confrontarti più liberamente puoi contattarmi a damiano@studiocolamonico.it oppure chiamarmi dalle 13.00 – 15.00 e 20.30 – 21.30 al 329 6758426
Ancora grazie di avermi scritto.
Salve,
ho 23 anni e sono ormai anni che combatto con questa strana forma di disturbo. Ho sempre vissuto relazioni etero, sono innamorato della mia ragazza attualmente e non ho nessuna intenzione di cambiare il corso della mia vita. Ogni giorno devo fronteggiare il mostro del doc omosex e cerco il motivo di tutto questo. Forse i traumi ricevuti nell’infanzia (come giochi strani ed incoscienti con i cugini molto più grandi di me) oppure il complesso di inferiorità in adolescenza in cui ero in fissa con le mie dimensioni e mi vergognavo di essere normodotato. Adesso sono in cura ma le sedute costano troppo e sarò costretto a stoppare presto il percorso. Vorrei una mano dal cielo.
Ciao Cristiano,
grazie di avermi contattato e aver condiviso la tua esperienza.
L’aver iniziato un percorso è un ottimo passo per affrontare il problema, bravo.
Ho notato che mi hai scritto anche in privato con un mail, ti rispondo lì più approfonditamente.
Grazie per il tuo contributo.
Salve dottori penso di aver sempre sofferto di doc già da piccola perché da piccola la mia mente mi faceva vedere io senza capelli e stavo malissimo poi crescendo la mia mente mi diceva di far male i miei nipoti e mia mamma mi faceva aver pensieri assurdi poi ogni volta che esco devo controllare mille volte le luci, il gas e altre cose e se non lo controllo mi viene l’ansia e per togliermi l’ansia controllo poi mi ha fatto credere di avere un tumore al collo e andavo sempre a controllare poi 4mesi fa l’inferno una ragazza si dichiaro lesbica e da lì mi sono fatta delle domande ma se lho sono anch’io? E da lì panico comincio a fare test a vedere su internet quando uscivo vedere ogni ragazza e mi domandavo se mi potesse piacere se ero eccitata la mia mente mi faceva vedere immagini ecc io mi sono sempre prese cotte per ragazzi e anche ora ho una cotta per un ragazzo ma non mi sono mai fatta avanti perché ho una bassissima autostima e credo di non essere mai abbastanza e sono molto timida con i maschi, ho sempre sognato una famiglia un figlio e un marito prima di avere questo pensiero era un periodo che lho volevo realmente non c’è lha facevo più a stare da sola voglio un ragazzo pk sono oramai due anni che non ho amiche e non esco. Non mi eccita una ragazza anzi mi fa schifo pensare a una ragazza mi sono sempre masturbata con corpi maschili e ho sempre raggiunto il piacere e anche ora sono stata questi 2 settimane tranquilla pensavo al ragazzo che mi piace poi di nuovo ma sono realmente estero? E da lì ricomincio poi uscendo mi sono liberata perché ho capito che se dico che sono lesbica e un pensiero che non mi appartiene e invece se dico se sono eterossesuale mi viene da dentro, ho parlato con mia mamma e mi ha detto che queste paure me le faccio venire io e ed molto vero perché quando penso a questa cosa e come do piu spazio al pensiero che non a quello che sento e mi sale l’ansia e vado nel panico sto prendendo la decisione di andare da qualcuno perché io voglio la mia vita stavo diciamo un po più tranquilla ho avuto un infanzia difficile non è la prima volta che mi succede anche Salve dottori penso di aver sempre sofferto di doc già da piccola perché da piccola la mia mente mi faceva vedere io senza capelli e stavo malissimo poi crescendo la mia mente mi diceva di far male i miei nipoti e mia mamma mi faceva aver pensieri assurdi poi ogni volta che esco devo controllare mille volte le luci, il gas e altre cose e se non lo controllo mi viene l’ansia e per togliermi l’ansia controllo poi mi ha fatto credere di avere un tumore al collo e andavo sempre a controllare poi 4mesi fa l’inferno una ragazza si dichiaro lesbica e da lì mi sono fatta delle domande ma se lho sono anch’io? 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E da lì ricomincio poi uscendo mi sono liberata perché ho capito che se dico che sono lesbica e un pensiero che non mi appartiene e invece se dico se sono eterossesuale mi viene da dentro, ho parlato con mia mamma e mi ha detto che queste paure me le faccio venire io e ed molto vero perché quando penso a questa cosa e come do piu spazio al pensiero che non a quello che sento e mi sale l’ansia e vado nel panico sto prendendo la decisione di andare da qualcuno perché io voglio la mia vita stavo diciamo un po più tranquilla ho avuto un infanzia difficileSalve dottori penso di aver sempre sofferto di doc già da piccola perché da piccola la mia mente mi faceva vedere io senza capelli e stavo malissimo poi crescendo la mia mente mi diceva di far male i miei nipoti e mia mamma mi faceva aver pensieri assurdi poi ogni volta che esco devo controllare mille volte le luci, il gas e altre cose e se non lo controllo mi viene l’ansia e per togliermi l’ansia controllo poi mi ha fatto credere di avere un tumore al collo e andavo sempre a controllare poi 4mesi fa l’inferno una ragazza si dichiaro lesbica e da lì mi sono fatta delle domande ma se lho sono anch’io? E da lì panico comincio a fare test a vedere su internet quando uscivo vedere ogni ragazza e mi domandavo se mi potesse piacere se ero eccitata la mia mente mi faceva vedere immagini ecc io mi sono sempre prese cotte per ragazzi e anche ora ho una cotta per un ragazzo ma non mi sono mai fatta avanti perché ho una bassissima autostima e credo di non essere mai abbastanza e sono molto timida con i maschi, ho sempre sognato una famiglia un figlio e un marito prima di avere questo pensiero era un periodo che lho volevo realmente non c’è lha facevo più a stare da sola voglio un ragazzo pk sono oramai due anni che non ho amiche e non esco. Non mi eccita una ragazza anzi mi fa schifo pensare a una ragazza mi sono sempre masturbata con corpi maschili e ho sempre raggiunto il piacere e anche ora sono stata questi 2 settimane tranquilla pensavo al ragazzo che mi piace poi di nuovo ma sono realmente estero? E da lì ricomincio poi uscendo mi sono liberata perché ho capito che se dico che sono lesbica e un pensiero che non mi appartiene e invece se dico se sono eterossesuale mi viene da dentro, ho parlato con mia mamma e mi ha detto che queste paure me le faccio venire io e ed molto vero perché quando penso a questa cosa e come do piu spazio al pensiero che non a quello che sento e mi sale l’ansia e vado nel panico sto prendendo la decisione di andare da qualcuno perché io voglio la mia vita stavo diciamo un po più tranquilla ho avuto un infanzia difficile non è la prima volta che mi capita anche con i bambini la mia mente dice che le odio anche con mia mamma ma non è vero. In queste 2settimane mi è venuto più poco sono riuscita a controllare ma questi due giorni no. A volte quando non mi viene l’ansia riesco a distinguere il pensiero vero da quello falso perché se dico che sono etero mi viene da dentro se dico che sono lesbica e una cosa che non mi appartiene non so come spiegare non me lha sento mia e lho provata anche con altre domande ma avvolte il doc e si forte che non ce lha faccio
Salve Francesca,
grazie per avermi scritto innanzitutto.
Rispondo direttamente alla mail che mi ha inviato appena possibile.
Un caro saluto
Dott. Damiano Colamonico – Psicologo Torino
Sono Un Ragazzo Di 31 Anni Da Circa 1 Anno Soffro Di Un Forte Malessere Penso Che Sia Diventat
Salve sono un ragazzo di 31 anni da circa 1 anno soffro di un forte malessere penso che sia diventato omosessuale. Nella mia vita ho avuto tante relazione sia sentimentali che sessuali sempre etero provando piacere durante il rapporto. Tutto è partito con un calo del desiderio un giorno guardando un film porno di un trans dotato mi sono eccitato ed ho avuto una iaculazione. Il giorno dopo ho fatto la prova per vedere se mi eccitavo ed è successo lo stesso in seguito ho letto un articolo degli uomini che vanno a trans che hanno un omosessualità latente da lì e successo il panico mi misi a piangere passavo le giornate testandomi su film trans leggevo forum ecc ec. Sentendomi sempre più depresso dopo un po’ mi sono comparse me immagini mentali che facevo rapporto orale ad un uomo più col tempo questo se ne andato. Preso dalla paura parlai con mio fratello il quale mi consiglio di provare un rapporto per vedere come era. Impaurito ho provato ed ho provato disgusto in seguito a causa degli impulsi che mi prendevano di notte verso queste persone continuavo senza Controllo ad avere rapporti fino a provare piacere da attivo. Prima quando toccavo un trans nelle parti intime provavo disgusto adesso no. Adesso ho questo forte malessere diteti x favore di cosa si tratta. Sono diventato gay? E possibile che queste ossessioni possono portare una persona a voler certe cose? A me gli uomini non mi sono mai interessati impazzivo x me donne. Aspetto una vostra risposta grazie
Salve Tony,
a fronte di quanto descritto e per fare le giuste valutazioni, a lei, come a tutti coloro che ci contattano con questo dubbio, consiglio di scrivermi alla mia mail damiano@studiocolamonico.it
È necessario svolgere un inquadramento diagnostico per capire meglio.
Grazie per avermi contattato.
Cordiali saluti
Dott. Damiano Colamonico