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La differenza tra un atteggiamento, pensiero, idea, o comportamento che si può mettere in atto sotto forma di fissazione, mania, o fisima mentale e lo stesso atteggiamento che invece sottende un Disturbo Ossessivo Compulsivo, è difficile da riconoscere poiché i sintomi del DOC sono caratterizzati da fissazioni che vengono chiamate ossessioni.
Nello specifico, è bene differenziare una semplice fissa, o mania da un vero e proprio disturbo DOC poiché una diagnosi precoce aiuterebbe la persona che ne soffre a trovare una cura adeguata.
Le fissazioni, manie, fisime mentali – per capirci, quelle che vengono chiamate in linguaggio comune “seghe mentali” – sono presenti nella maggior parte delle persone. Tutti hanno avuto o hanno delle piccole fisse, abitudini che tengono vive e alimentano perché non vogliono rinunciarci. Questi comportamenti, atteggiamenti, pensieri, idee sono utili all’individuo per trasmettere un senso di rassicurazione e “ordine, serenità mentale”.
È possibile elencare alcune delle fisse e manie più frequenti:
Non è quindi patologico avere alcune fissazioni, manie, fisime mentali e abitudini quotidiane perché queste sono utili per alleviare l’ansia, per dare ordine alle attività da svolgere e per sentirsi più tranquilli in alcune situazioni.
L’assenza di patologia si manifesta perché la persona che le mette in atto può, anche con difficoltà, rinunciare ad un determinato comportamento, un’idea, un pensiero, una mania pur non compromettendo il suo stato psico fisico.
Le abitudini appena descritte diventano vere e proprie ossessioni intrusive quando la persona che le mette in atto non può fare a meno di astenersi dal farlo e di conseguenza le stesse manie, fissazioni, canalizzano l’attenzione, le energie, il tempo e lo stato psico fisico dell’individuo costantemente e in modo intrusivo.
In questo caso si parla di Disturbo Ossessivo Compulsivo, o DOC.
Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da pensieri, impulsi, idee, immagini e rituali del DOC definite ossessioni e atteggiamenti, azioni, comportamenti conseguenti definite compulsioni che si manifestano in modo intrusivo nella vita della persona. La sensazione che prova l’individuo che soffre di DOC è di impotenza nei confronti delle ossessioni quotidiane che sperimenta e, per rispondere e difendersi in modo funzionale a queste ossessioni, è costretto a mettere in atto le compulsioni.
Esistono svariate tipologie di DOC, contraddistinte da determinate ossessioni e compulsioni e molte di queste le abbiamo trattate ampiamente in altre pagine di questo sito. Tra quelle più affascinanti c’è di certo il DOC Omosex, ossia l’ossessione di essere gay; altrettanto dil DOC da relazione, ma anche la masturbazione compulsiva spesso è individuata nel disturbo ossessivo compulsivo, così come può esserlo l’accumulo compulsivo.
Ciò che caratterizza il disturbo ossessivo compulsivo è quindi la presenza di:
La persona che soffre di queste ossessioni combatte l’ansia data dalle ossessioni attraverso le compulsioni, comportamenti ripetitivi e stereotipati che mediano lo stato di ansia e confusione che l’individuo sente a causa delle ossessioni e dei pensieri intrusivi che lo accompagnano nel quotidiano. La diagnosi tra semplice ossessione o fissazione e DOC potrebbe per questo essere complessa, specie se quando si parla di disturbo ossessivo compulsivo nei bambini.
Trattandosi di un disturbo invalidante è sempre suggerito trattarlo con la massima attenzione rivolgendosi a uno psicologo o psicoterapeuta specializzato in tecniche cognitivo comportamentali.
La Terapia Cognitivo Comportamentale – o TCC – è infatti ritenuta la miglior strategia per affrontare il disturbo ossessivo compulsivo. Da anni infatti presso il nostro studio di psicologi a Torino la adottiamo per i pazienti affetti da questo disturbo.
La depressione può comportare atteggiamenti e fissazioni mentali che possono essere confusi con sintomi da Disturbo Ossessivo Compulsivo. In realtà i sintomi di una persona che soffre di depressione abbracciano un ventaglio di pensieri angoscianti che possono diventare ripetitivi e intrusivi, come ad esempio le idee e i pensieri di morte. Una persona con depressione può manifestare fissazioni relative al pensare in modo ossessivo alla possibilità di morire, ma questo non significa che sia affetta da DOC. Il pensiero è ossessivo proprio perché il contenuto del pensiero è angosciante e procura sofferenza, portando inevitabilmente la persona a fossilizzarsi maggiormente su di esso.
Le fissazioni ed i pensieri intrusivi negli anziani si possono riscontrare e possono aumentare soprattutto in concomitanza con il progressivo deterioramento cognitivo causato dall’invecchiamento. La vita delle persone anziane è segnata da un deterioramento dato dalla compromissione fisiologica e inevitabile di alcune funzioni cognitive, di linguaggio, comportamentali, fisiche. Quando questa compromissione avviene in un soggetto che presenta già un nucleo, più o meno grave, di DOC, è probabile che la sua difficoltà di ragionamento e consapevolezza data dal deterioramento possa aumentare in modo esponenziale la sintomatologia del DOC, incrementando così il malessere dell’individuo. Fissazioni mentali negli anziani, ansia e attacchi di panico, come abbiamo meglio esplorato nell’articolo dedicato, sono spesso relative allo stesso timore dell’invecchiamento e deterioramento cognitivo e fisico, nonché alla paura della morte.
La differenza sostanziale tra i due aspetti – manie e fisse vs. DOC – descritti fino ad ora è che una persona con DOC sente la necessità incombente e imprescindibile di mettere in atto comportamenti e azioni chiamate compulsioni per gestire le ossessioni che lo attanagliano. Una persona invece con una semplice mania, un’abitudine o una fissa non sente l’esigenza opprimente di rispondere ai suoi pensieri, ai suoi comportamenti, alle sue idee con compulsioni perché è assente l’aspetto ossessivo di questi atteggiamenti, cioè non ha una ossessione invalidante nei confronti della quale deve mettere in atto comportamenti ripetitivi per mediare allo stato di ansia dato dall’ossessione.
Un’ altra differenza sostanziale è la gestione delle fissazioni e delle compulsioni. Le compulsioni, associate sempre alle ossessioni, occupano per la persona la maggior parte della giornata tanto da costringerla a mettere da parte altre attività, pensieri, relazioni pur di raggiungere lo stato di “tranquillità” dato dalle compulsioni che mette in atto. In questo modo aspetti importanti della propria vita come il lavoro, le relazioni, la famiglia, gli amici, l’amore, vengono messi in secondo piano fino a che non si portano a termine le proprie compulsioni.
Questo aspetto non è presente nelle persone con semplici fissazioni, manie, fisime mentali e abitudini perché queste ultime non condizionano fino a questo punto la vita dell’individuo.
Per questo motivo è indispensabile comprendere quando una fissazione, una mania e/o un’abitudine diventa una vera e propria ossessione patologica, in modo tale da intervenire precocemente ed evitare che si possa incorrere in un Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Le tue manie sono diventate un problema per la tua quotidianità? Stanno influenzando il normale scorrere delle tue giornate e intaccando la tua serenità e benessere?
Da anni tratto pazienti affetti DOC mediante le più innovative tecniche cognitive comportamentali presso il mio Studio Psicologico a Torino.
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