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Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo sperimentato l’angoscia che si prova all’idea di restare soli e di essere abbandonati dalla persona cara (non soltanto il partner o la persona amata), ma quando questa paura diventa disfunzionale può procurare sofferenza e mal gestione della propria vita, ed è dunque necessario comprendere di cosa si sta trattando.
Paura di perdere una persona, paura dell’abbandono, paura di essere lasciati, sono i diversi nomi per una fobia caratterizzata dall’angoscia e l’ansia di restare soli, condizione deleteria per l’essere umano che è “un animale sociale” (Aristotele). La paura dell’abbandono si manifesta quindi nel momento in cui l’individuo teme di non avere nessuno accanto che possa prendersi cura di lui, che possa supportarlo nelle diverse difficoltà della vita quotidiana. Quindi la paura si esprime attraverso una incessante angoscia quotidiana di perdita della persona cara, condizionata da sintomi fisici e psicologici non giustificabili dalla realtà circostante, che compromettono il funzionamento normale della persona ed incidono su molteplici aspetti del quotidiano e sulle decisioni di vita.
La paura di perdere qualcuno non è molto discussa, seppur frequente, poiché si manifesta in maniera sottile, indiretta ma estesa su diversi pensieri e comportamenti, caratterizzati da un forte senso di ansia e angoscia. Vediamo meglio in cosa consistono le sue manifestazioni.
La manifestazione sintomatica delle persone che convivono con la paura di perdere le persone care è ampia e abbraccia diversi comportamenti e pensieri. Ci possono essere persone che si svegliano nel cuore della notte spaventate da incubi nei quali vengono abbandonati dalla persona cara e nei quali non riescono a convivere fisicamente e psicologicamente con la condizione di solitudine.
Tutte le persone che provano questa difficile condizione vivono con l’ossessiva convinzione disfunzionale e irragionevole che la persona cara possa abbandonarli in qualsiasi momento, senza una effettiva giustificazione.
La paura di perdere una persona che ami genera ansia e angoscia, sentimenti di impotenza e fragilità che vengono mediati attraverso le richieste costanti di conferma da parte della persona cara, mai inequivocabili per il diretto interessato, che mantiene la propria convinzione disfunzionale di abbandono imminente.
In questo modo invece di agevolare l’avvicinamento della persona cara e quindi la rassicurazione di essa, la persona che soffre di questi pensieri intrusivi non fa altro che alimentare l’allontanamento dell’altro, causato dal fatto che qualsiasi cosa venga detta o effettuata, non procura una rassicurazione nei confronti della persona che vive in modo angosciante la sindrome dell’abbandono.
Le cause alla base della paura di perdere una persona possono essere diverse e abbracciare aspetti genetici e organici e aspetti contestuali e ambientali.
Per quanto concerne gli aspetti psicologici della paura di perdere qualcuno, probabilmente una relazione non sicura con le proprie figure di riferimento durante l’infanzia può influire nella manifestazione della paura. Un bambino che non percepisce la sicurezza della presenza dei genitori, sicurezza data dall’impegno pratico ma anche affettivo/emotivo nei suoi confronti, può crescere con la costante paura di essere lasciato solo e di non riuscire a sopravvivere senza la presenza dei propri genitori. L’assenza delle figure di riferimento non è ascrivibile solo e soltanto ad atteggiamenti trascuranti da parte loro, ma può dipendere da diversi fattori che non hanno alla base una responsabilità volontaria da parte dei genitori. Stress lavorativo, più figli nati a poca distanza l’uno dall’altro, difficoltà a livello di gestione della casa, difficoltà di coppia, problematiche con la famiglia di origine possono influire sulla serenità e sicurezza che un genitore trasmette al proprio figlio, nonostante si impegni a farlo costantemente.
Altre difficoltà che possono diventare causa della paura di essere lasciati o di perdere qualcuno che si considera importante sono caratterizzate da fattori esterni reali che possono essere vissuti traumatici, lutti, divorzi, litigi in casa, abbandoni reali da parte di uno o più membri della famiglia. Qualsiasi situazione vissuta in età adulta, che fa sì che l’individuo percepisca una reale o presunta possibilità abbandonica potrebbe attivare appunto la paura di perdere la persona cara e la sindrome dell’abbandono. La paura di essere abbandoni dalla persona amata potrebbe derivare dalla presenza di patologie disagianti per la vita di coppia, come il sonnambulismo sessuale. Spesso inoltre la paura dell’abbandono affonda le radici in problemi di autostima, nell’insicurezza, nella difficoltà di essere se stessi, ma anche in modelli di attaccamento sbagliati.
La paura dell’abbandono può essere una fobia estremamente deleteria per la vita dell’individuo che ne soffre, poiché egli o ella saranno portati e spinti dalla fobia a prendere decisioni avventate o illogiche che possono potenzialmente influire il corso della loro vita o ostruire i loro desideri, pur di tenere vicino le persone care. La paura di perdere una persona amata o una persona cara può spingere l’individuo affetto da questo disturbo a mostrarsi diversamente da come egli è realmente per compiacere le persone che lo circondano. Molto più profondamente, la paura di restare soli o dell’abbandono può anche spingere un individuo a intrattenere relazioni insoddisfacenti, anche amorose, con persone che non si ama realmente, per timore della solitudine e dell’abbandono. Questa sindrome può essere legata anche ad altri disturbi come la dipendenza affettiva quando parliamo di paura dell’abbandono in amore, la paura di amare o filofobia, o il DOC da relazione.
La paura di perdere una persona può anche scatenare comportamenti disfunzionali nei confronti dell’altro, generati da paranoie o dalla necessità di sentirsi al centro delle attenzioni di quella persona come forma di rassicurazione che l’altro non si stia allontanando, influenzando tuttavia il rapporto con gelosia e richiesta di attenzioni, o addirittura spingere l’individuo che soffre della fobia ad allontanare la persona amata prima che sia questa a farlo. Questo avviene perché la paura dell’abbandono è disfunzionale e genera ansia nella paura stessa, più che nel dolore del fatto avvenuto. Similmente al disturbo paranoide l’individuo si sente minacciato o profondamente influenzato dal comportamento dell’altro nei suoi confronti.
Come affrontare la paura di perdere una persona? Uno degli approcci più efficaci ed efficienti finalizzati a d aiutare una persona che soffre di paure di abbandono e di paura di perdere la persona cara è il Trattamento Cognitivo Comportamentale.
Esso si struttura attraverso una prima fase iniziale di conoscenza della persona e dei sintomi della sindrome dell’abbandono. Lo psicologo in questo caso raccoglie informazioni personali della vita dell’individuo, analizzando insieme ad egli quando si è potuto sviluppare l’esordio del pensiero disfunzionale. Una volta compreso l’esordio, lo psicologo e la persona cercano di comprendere quali siano state le possibili cause alla base dell’esordio del sintomo.
Successivamente, lo psicologo aiuterà l’individuo ad imparare a riconoscere, rielaborare e successivamente fronteggiare in modo adeguato i pensieri intrusivi e disfunzionali che subisce l’individuo rispetto alla paura di perdere l’altro. Lo psicologo fornirà strumenti, strategie e compiti finalizzati a cambiare la modalità disfunzionale del pensiero angosciante e a fornire strumenti alternativi e funzionali per la persona che possano aiutarlo a ridurre il sintomo e ad imparare a gestirlo con padronanza. Leggi in dettaglio le diverse tecniche di Terapia Cognitivo Comportamentale.
Per coloro che soffrono di paura dell’abbandono e cercano come uscirne, l’obiettivo finale sarà ridurre fino a cercare di eliminare il sintomo, al fine di migliorare la qualità di vita personale e relazionale dell’individuo.
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