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Nella terminologia scientifica, le perversioni sessuali sono state classificate con la parola “parafilia”, locuzione di derivazione greca che è costituita da “filìa” (attrazione) e “para” (deviazione). Il significato attribuito alle perversioni sessuale e quindi all’orientamento parafilico è caratterizzato dall’attrazione per aspetti sessuali e a contenuto erotico bizzarri e quindi non identificabili come “canonici”.
La parafilia è quindi la messa in atto, e il desiderio, di impulsi, comportamenti, azioni sessuali ed erotiche deviate, cioè al di fuori del convenzionale modo di esprimere la propria dimensione erotica, e pertanto non è da confondere con l’ipersessualità maschile o femminile. Si tratta pertanto di un disturbo ossessivo compulsivo (DOC) di natura sessuale.
Attraverso la descrizione espressa in precedenza, non si ha la sensazione di avere accanto una persona con un disturbo, proprio perché in questi ultimi nostri anni, fortunatamente, sono stati sfatati i miti della espressione sessuale canonica e formattata come mera espressione “sana”, introducendo una maggiore libertà di manifestazione sessuale da parte dei partner o dell’individuo.
Un desiderio ed impulso sessuale non canonico diventa parafilico quando i comportamenti messi in atto diventano stereotipati e sono l’unico modo che l’individuo ha per procurarsi piacere. Quando quindi, si ha una ripetitività nei confronti della modalità sessuale che più attrae, ripetitività che non lascia spazio a nient’altro che possa far godere appieno la persona e che, di contro, costituisce una dipendenza dal comportamento stesso, poiché appunto diventa l’unico modo per procurarsi piacere.
Per meglio spiegare le parafilie, che hanno un significato diverso rispetto alle ossessioni sessuali, si può asserire che le caratteristiche principali di queste siano avere intensi/e desideri, pulsioni sessuali e fantasie erotiche che possono essere caratterizzate da:
Di conseguenza, la natura della parafilia nasce dalla esclusività del comportamento sessuale, più o meno consenziente, poiché può sfociare in comportamenti illegali come la pedofilia, che è l’unica modalità che la persona adotta per procurarsi piacere, con pensieri ossessivi e in alcuni casi senza il consenso dell’altra parte.
Sono diverse le perversioni sessuali e le parafilie, ma in alcuni casi ne possiamo trovare alcune più osservabili di altre.
Le principali, riconosciute dal DSM-5, il il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders sono:
La pedofilia, da non confondere con il DOC pedofilo, consiste nell’orientamento sessuale nei confronti di infanti, bambini che non possono comprendere la significatività dell’atto. In questo caso si parla di impulsi illegali, che devono essere trattati non solo attraverso terapia psicologica e farmacologica, ma anche per via penale;
L’esibizionismo consiste nell’azione secondo cui il protagonista pratica masturbazione in pubblico o davanti ad una persona estranea e soprattutto non pronta né consenziente ad assistere alla masturbazione dell’altro. Questo atto provoca nel protagonista un’eccitazione proprio perché sta attuando il comportamento erotico in modo istintivo e senza avere il consenso dell’altro;
Nel voyeurismo la persona si eccita nel vedere altre persone in atteggiamenti intimi, nude, o mentre stanno avendo esperienze sessuali, senza che l’altro o li altri se ne accorgano e ne siano consapevoli, né consenzienti;
Il masochismo indica il provare un forte eccitamento nell’essere sottoposto a torture fisiche e/o verbali da un’altra persona, sia durante l’atto sessuale che non. In questo, si ha anche la volontà di essere umiliato, poiché è questo che provoca eccitazione.
Con il sadismo la persona si eccita nel ricevere, o infliggere, azioni, sofferenze, percosse fisiche dolorose ed umilianti. L’eccitazione in questo caso nper il sadico deriva dall’atto violento, che rappresenta un modo di esercitare potere su un’altra persona o subirlo.
Il frotteurismo consiste nell’azione sessuale secondo cui l’individuo si eccita strofinandosi, sfiorando, toccando con il suo organo genitale, una persona inconsapevole di questo e quindi non consenziente. Di solito avviene in luoghi pubblici, come ad esempio bus, e quindi in situazioni in cui si crea una maggiore vicinanza dettata dallo spazio, tra le persone.
Nel feticismo la persona si eccita indossando, annusando, toccando oggetti apparentemente neutrali che provocano in lui una forte eccitazione sessuale. Ad esempio, una persona può eccitarsi annusando i calzini del proprio partner, chiedendo ad egli di indossarli e/o indossandoli lui stesso.
Con il travestismo la persona si eccita indossando abiti di sesso opposto. È indispensabile sottolineare che non si tratta di transessualità, poiché ha radici completamente diverse, si parla di disturbo di identità di genere, e soprattutto non è categorizzata come parafilia.
Oltre alle parafilie più conosciute, possiamo trovarne altre più rare, sarebbe superficiale definirle perversioni sessuali strane, ma osservabili e che si presentano nel nostro panorama.
Tra queste, si può parlare di:
La zoofilia consiste nell’eccitamento raggiunto praticando atti sessuali con animali. In alcuni casi può trattarsi non di una parafilia ma di una forma di doc sessuale rivolto agli animali, con la costante paura di esserne attratti dagli animali in una particolare forma di DOC;
Chi è affetto da necrofilia prova piacere ed eccitazione in situazioni e contesti macabri, in cui si svolgono rituali che trattano temi di morte e in alcuni casi, anche mettendo in atto azioni sessuali con cadaveri;
In questo caso, con la coprolalia l’individuo ottiene godimento sessuale pronunciando parole, frasi al telefono di natura offensiva e denigratoria nei confronti della parte che ascolta;
Nel parzialismo la persona prova piacere con l’attenzione rivolta solo ad una parte specifica del corpo dell’altro, senza valutare né investire su tutta la corporeità;
Nel caso della coprofilia, l’individuo si procura piacere ed eccitamentento maneggiando e/o ingerendo feci;
Con l’abasiofilia la persona è attratta sessualmente da persone costrette, per disabilità fisiche, ad utilizzare apparecchiature tecniche come carrozzine, arti artificiali, e così via.
Cosa causa le parafilie? Attribuire alle perversioni sessuali una causa specifica è in realtà molto difficile. Per questo motivo molti esperti hanno definito un insieme di cause della perversione sessuale che vengono ritenute precursori dell’insorgenza di parafilie.
Generalmente, si distinguono:
Per quanto concerne le cause di natura organica sono stati osservati dei deficit e delle differenze di natura cerebrale in soggetti durante la fase di eccitazione, quindi queste persone hanno una struttura cerebrale conformata in modo diverso e che si attiva in modo diverso durante la fase dell’eccitazione.
I fattori di rischio delle perversioni sessuali correlati ad aspetti affettivi e familiari, invece, possono includere due grandi categorie che, in modo più o meno ampio, possono essere causa di manifestazioni sintomatologiche di questo tipo. La prima riguarda l’osservazione ed il vissuto di continui conflitti genitoriali durante l’età infantile, età in cui appunto l’individuo ha un legame simbiotico con le figure genitoriali le quali concorrono in modo netto sulla tranquillità, e quindi sicurezza personale e affettiva, dell’infante.
Un altro aspetto importante causa delle parafilie è una dinamica di trascuratezza e deprivazione affettiva, con anche atteggiamenti e azioni aggressive, rivolte nei confronti del bambino durante la sua infanzia. Anche in questo caso, questi atteggiamenti non fanno altro che creare difficoltà di tipo relazionale nel bambino e quindi portano il piccolo a doversi adattare ad una manifestazione affettiva deprivata o deviata, normalizzandola ed assimilandola.
Una delle terapie più indicate per il trattamento delle parafilie è la terapia Cognitivo Comportamentale. Questo approccio ha come finalità rendere consapevole la persona riguardo la sua sintomatologia disfunzionale e aiutarlo a liberarsi del disturbo ossessivo compulsivo attraverso comportamenti e pensieri funzionali ed adattivi.
La terapia si struttura con una prima fase conoscitiva, in cui lo psicologo raccoglie informazioni utili per capire come mai, quando e in che modo si è manifestato il disturbo. Una volta appurato questo, insieme alla persona, lo psicologo propone una serie di esercizi, compiti alternativi che possano aiutare l’individuo a spostare la propria attenzione dalla compulsione parafilica ad un atteggiamento sano e funzionale per la sua salute psico fisica.
L’obiettivo finale sarà ridurre il sintomo disfunzionale e quindi migliorare la qualità di vita della persona che ne soffre, in modo da garantirgli autonomia di gestione di sé e maggiore consapevolezza di come prendersi cura di sé.
Molte persone che presentano disturbi parafilici hanno una relazione affettiva. È facile immaginare quanto possa essere difficoltoso per il partner accettare atteggiamenti deviati come quelli descritti in precedenza, senza che si sia consenzienti. Per questo motivo risulta importante avviare, oltre che una terapia individuale per chi soffre di perversioni sessuali di coppia, anche una in comune, con l’obiettivo di aiutare il partner a comprendere quali siano le motivazioni alla base della spinta parafilica, quali le cause e per aiutare il partner coinvolto ad esprimere al diretto interessato le proprie difficoltà in relazione alla persona con parafilie, al fine di migliorare la relazione tra i due e quindi la dimensione erotica e affettiva.