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Quella di andare dallo psicologo – o psicoterapeuta – non è una decisione che viene presa a cuor leggero, così come scegliere lo psicologo o psicoterapeuta giusto. Nella maggior parte dei casi, l’idea di andare da uno specialista per parlare di un problema, di un’emozione insolita o di un evento particolare non ci alletta. Probabilmente abbiamo fatto il possibile per rimuovere il problema, soffocare l’emozione o dimenticare l’evento in questione; perciò il pensiero di doverne parlare ci preoccupa: temiamo che, una volta nominato, quell’elemento di disturbo diventi ancora più potente. Spesso, fatichiamo anche a comprendere di aver bisogno di andare dallo psicologo; pensiamo che, prima o poi, tutto si risolverà. In alcuni casi ciò può verificarsi, ma ricorrere ad uno specialista ci aiuterà a superare prima quella battuta d’arresto in cui siamo incappati e ci fornirà utili strumenti per fronteggiare quelle future.
All’interno di questo articolo ho voluto fare un sunto di quelle che sono le preoccupazioni di molti dei miei pazienti che negli anni ho potuto raccogliere presso il mio studio (sono infatti psicologo a Torino e gestisco uno studio dove affrontiamo le più comuni problematiche). Con tanti abbiamo spesso affrontato l’argomento di quanto sia necessario e quando rivolgersi a uno psicologo. Vediamo quindi alcune delle domande o preoccupazioni più comuni.
Innanzitutto non esiste un’età specifica in cui andare dallo psicologo, ma una riesamina del nostro stile di vita, ci permetterà di capire se necessitiamo di rivolgerci ad uno specialista o meno.
Se ci accorgiamo di provare una tristezza immotivata, di evitare situazioni o luoghi per disagio, o di avvertire un’insolita difficoltà a concentrarci, a sentirci a nostro agio e a svolgere le attività quotidiane, è consigliabile rivolgerci ad un esperto, che potrà aiutarci a chiarirci le idee e ad affrontare meglio la nostra vita.
Iniziare una terapia con uno psicologo può aiutarci. Sono diverse le ricerche che hanno dimostrato la validità dell’approccio psicoterapico o psicologico; ma, nonostante questo, l’idea di andare dallo psicologo o psicoterapeuta è ancora impopolare.
Ci sono, infatti, alcuni “miti” ben radicati nella società, che ci portano a dubitare dell’utilità di rivolgersi a questi specialisti.
Di seguito esamineremo alcuni dubbi e pregiudizi che ci fanno desistere dal contattare uno psicologo e, nel limite del possibile, proveremo a disfarcene.
In realtà, le persone che scelgono di recarsi da uno specialista di questo tipo, sono normali e sane. Non sono “matte”, bensì hanno compreso di avere la necessità di confrontarsi con un professionista e hanno stabilito di prendersi cura di sé stessi attraverso un percorso psicologico. Comprendere questo punto è molto importante per chiunque decida di rivolgersi ad uno specialista: molti, infatti, desistono dal farlo per paura di rientrare nella categoria dei “matti”, ma così facendo si privano di un percorso d’aiuto necessario.
Nessuno inizia un percorso psicologico se nutre la convinzione di non poter cambiare. L’idea di essere fatti in un certo qual modo e di non poterlo modificare è abbastanza radicata. Basti pensare alle volte in cui abbiamo giustificato qualcuno dicendo: “è fatto così” e allargato le braccia con fare impotente. Ciò che ci è sfuggito, però, è che quell’espressione serve a chiarire la nostra impossibilità di cambiare un’altra persona, non noi. Tutti noi abbiamo la facoltà di cambiare noi stessi, sviluppando potenzialità e competenze; ed aiutarci in questo percorso è il compito dello psicologo.
Seppur lecito, questo dubbio va risolto il prima possibile. Se tollerato, può condurre una persona a chiudersi in sé e nel proprio dolore. All’inizio di un percorso con uno specialista occorre avere una buona dose di fiducia nei suoi confronti; il nostro psicologo è pronto a comprenderci, se non capirà le nostre parole, ci chiederà di spiegare, ma alla fine comprenderà come ci sentiamo.
Molti sottovalutano la professionalità dello psicologo, equiparando il suo intervento ad una chiacchierata con un amico, e scelgono di rivolgersi a quest’ultimo. Non è una scelta saggia, poiché lo psicologo è in grado di utilizzare metodi specifici per alleviare la sofferenza psichica, mentre un amico no. Inoltre, lo specialista, essendo un estraneo, ha la possibilità di valutare la situazione razionalmente, senza coinvolgimenti emotivi.
Invece che andare dallo psicologo, a volte, può essere più indicato rivolgersi ad uno psichiatra (abbiamo visto la differenza tra psicologo e psichiatra in un altro articolo precedente). Le figure dei due specialisti non sono affatto interscambiabili. Lo psichiatra è laureato in medicina ed ha svolto una scuola di specializzazione in psichiatria; ha anche la facoltà, dunque, di prescrivere farmaci.
Ha ricevuto una preparazione adeguata a trattare tutte le problematiche psichiche, a partire dalle difficoltà di inserimento nel contesto scolastico o lavorativo, fino ad arrivare alla schizofrenia e ai disturbi comportamentali.
La sua presenza è assolutamente indispensabile nei casi di depressioni conclamate, disturbo bipolare, abuso di sostanze e in tutti i casi in cui si presentino più disturbi psichiatrici contemporaneamente. Inoltre, egli interviene quando vi sono sentimenti di inadeguatezza e idee o atteggiamenti autolesivi.
I motivi per cui le persone decidono di andare dallo psicologo sono svariati e differiscono anche in base all’età della persona e all’ambiente sociale da cui proviene.
Tra le problematiche più comuni per cui viene richiesto un intervento psicologico, troviamo:
Qualunque sia il motivo per cui abbiamo scelto di andare dallo psicologo, dobbiamo avere fiducia che questo percorso, anche se all’inizio può sembrare spaventoso, ci porterà a crescere personalmente e a ritrovare il nostro benessere.
In questo momento difficile che stiamo attraversando a causa del COVID-19 le prestazioni sanitarie e terapeutiche presso lo Studio Colamonico sono REGOLARMENTE GARANTITE.
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2 Comments
Buonasera dottore, ho 44 anni ogni giorno che passa sto sempre peggio , non posso permettermi di pagare uno psicologo ma sono consapevole di aver bisogno di aiuto, la mia vita non ha un senso, sono l’insoddisfazione in persona, non m’interessa vivere…… non c’è niente che va, il problema più grande é che ho due figli di 16 e 22 anni mi chiudo ogni giorno che passa sempre di più non riesco neanche ad avere un rapporto con loro e questo mi uccide, perché continuare a vivere? Per favore mi aiuti perché sono al limite…….
Salve Cristina,
grazie per avermi scritto innanzitutto.
Le ASL di ogni città mettono a disposizione un servizio di assistenza psicologico totalmente gratuito; se le interessa ho scritto un articolo a riguardo: https://www.studiocolamonico.it/blog/supporto-psicologico-gratuito-psicologo-asl/
Le auguro una felice giornata.