Qual è il Rapporto tra i Disturbi Alimentari (DCA) e i Social Network?
Vi è una diffusa opinione secondo la quale l’utilizzo dei social network ha promosso, soprattutto tra i più giovani, un modello di ideali di bellezza irrealistici, favorendo così la comparsa e il mantenimento di disturbi del comportamento alimentare (DCA). In questo articolo daremo una definizione del DCA e del disturbo dell’immagine corporea, analizzando quali sono i soggetti più colpiti e i possibili rimedi.
Influenza dei Social Network Nei Disturbi Alimentari
Spesso i disturbi del comportamento alimentare – DCA – consistono in una difficoltà personale ad accettare il proprio aspetto esteriore. Come hanno dimostrato diverse ricerche e l’esperienza empirica dei clinici, chi soffre di un disturbo alimentare tende a percepire il proprio corpo in maniera diversa da come appare agli occhi di uno sguardo esterno.
Tale dispercezione viene inevitabilmente influenzata dai paradigmi estetici veicolati dai mass media e, più in particolare, dall’uso dilagante dei social network, tra le principali cause dell’aumento dei disturbi alimentari e oggetto di dipendenze legate all’utilizzo di Internet o dipendenza da social network. Piattaforme come Instagram, TikTok o Facebook sono, nella maggior parte dei casi, utilizzate come vetrine in cui esporre la propria fisicità, talvolta ritoccata da filtri e programmi appositamente creati per aderire ad un modello di bellezza inautentico, difficilmente accessibile, cosa che potrebbe portare a sviluppare comportamenti alimentari disfunzionali.
Tra i vari fattori che possono condurre ad un DCA, la ricerca scientifica ha identificato una difficoltà nel controllo delle proprie emozioni, disagio nei rapporti interpersonali e sentimenti di frustrazione e solitudine (Zeek et al., 2011). Nonostante tali cause non siano direttamente collegate all’uso dei social, questi ultimi potrebbero comunque contribuire a sviluppare un’affettività negativa verso se stessi, ed in tal senso il sintomo alimentare costituisce una strategia, seppur disadattiva, per gestirla, dimostrando come vi sia una correlazione tra l’uso massivo dei social network e i disturbi alimentari.
Definizione dei DCA
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (2013), i DCA sono caratterizzati da una problematica persistente nell’alimentazione e nei comportamenti ad essa legati; producono come risultato un consumo o un assorbimento del cibo che compromette la salute della persona in modo significativo e va ad intaccare anche la sfera del funzionamento psicosociale. I DCA non sono necessariamente connessi al peso corporeo, possono manifestarsi in modo molto differente e, talvolta, potrebbero anche presentarsi in persone normopeso, poiché ciò che li accomuna è la disfunzionalità nell’assunzione di cibo, la dispercezione del proprio corpo e la necessità di controllo.
Tra i disturbi alimentari più conosciuti vi sono l’anoressia nervosa, la bulimia, il binge eating, affiancati da altri molto meno noti, come ad esempio l’ortoressia o la vigoressia.
Va sempre ricordato che tali disturbi presentano un’eziologia complessa, multifattoriale, all’interno della quale giocano un ruolo importante fattori genetici, psicologici legati al rapporto tra ansia e alimentazione, sociali, culturali ed anche i cosiddetti life events, ovvero gli eventi della vita che possono incidere sull’acutizzazione dei disturbi mentali, come ad esempio un episodio traumatico dovuto ad episodi di cyberbullismo e revenge porn causati da soggetti che, colpiti da una forma tossica di disinibizione online (C.M.C. o Comunicazione Mediata dal Computer) si sentono legittimati a inveire con offese e messaggi di odio verso gli altri con maggiore disinibizione.
Cos’è l’Immagine Corporea e Quali sono i Fattori che la influenzano
L’immagine corporea riveste un ruolo centrale nella determinazione di un disturbo dell’alimentazione e nella definizione dell’identità personale.
Paul Schilder (1951), il primo studioso a parlare di questo concetto, la definisce come “l’immagine del nostro stesso corpo che formiamo nella nostra mente, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi”.
Con questa espressione ci si riferisce dunque all’insieme di atteggiamenti, pensieri, comportamenti relativi al corpo ed il modo in cui lo percepiamo, sentiamo, pensiamo. Per comprendere meglio tale costrutto in letteratura esso viene scomposto in quattro componenti:
- Cognitiva: quali pensieri, credenze, rappresentazioni abbiamo sul nostro corpo?
- Affettiva: quali emozioni suscita?
- Percettiva: come percepiamo il nostro corpo con i nostri sensi?
- Comportamentale: quali comportamenti mettiamo in atto per modificarlo o controllarlo?
Chi soffre di un DCA vedrà molto spesso compromesse queste aree o alcune di esse. Gli stessi pensieri e percezioni negative sul corpo, scaturiti anche da atteggiamenti aggressivi di persone che utilizzano l’anonimato di internet per offendere (flaming) potrebbero inoltre portare allo sviluppo di patologie come la sessuofobia o l’anoressia sessuale. Se desideri approfondire le due disfunzioni sessuali ti consigliamo la lettura dei nostri articoli di blog:
Disturbo dell’Immagine Corporea: Come si Manifesta
Uno dei maggiori disturbi relativi all’immagine corporea è noto come “Dismorfismo Corporeo” o “Dismorfofobia”, che rientra tra i disturbi di area ossessiva (DSM, 2013), e consiste in pensieri frequenti rispetto alla propria fisicità, soprattutto in termini di preoccupazione circa possibili difetti e/o imperfezioni. Pur senza giungere ad avere una diagnosi conclamata di dismorfofobia, un certo livello di preoccupazione è spesso presente in chi soffre di disturbi alimentari. La risposta individuale a questa emozione può comportare la messa in atto di un pattern di comportamenti ripetitivi volti a controllare il proprio corpo, come ad esempio specchiarsi continuamente alla ricerca di un difetto, cosa che provoca una notevole compromissione della qualità della vita di chi ne soffre.
Le emozioni connesse ai disturbi dell’immagine corporea sono connotate negativamente e possono variare dalla vergogna alla rabbia verso il proprio fisico. Ad incrementare sentimenti di insoddisfazione e di disagio riferiti alla propria fisicità vi è spesso l’utilizzo dei social, i quali veicolano canoni estetici nei quali difficilmente ci si riesce a riconoscere, fattore che alimenta in maniera negativa il rapporto tra i disturbi alimentari e i social network.
Chi Sono i Soggetti più a Rischio
Secondo il Ministero della Salute, in Italia il numero di soggetti che soffrono di DCA si attesterebbe intorno ai 3 milioni, con una prevalenza del 96% nelle donne e del 4% negli uomini. L’età media di insorgenza del disturbo negli ultimi anni si è abbassata notevolmente, interessando i giovani sin dai 13 anni, probabilmente anche a causa del progressivo abbassamento dell’età media in cui si accede ai social network, i quali, come detto, influiscono negativamente sui disturbi alimentari a causa dei modelli estetici promossi. Inoltre,le condizioni legate alla pandemia ed alle chiusure forzate cui sono stati costretti molti ragazzi e ragazze, ma anche adulti, ha comportato un aumento del 30% rispetto allo scorso biennio.
Quali Sono le Soluzioni proposte dai Social Media
Nonostante i Social Media siano spesso associati ad un’influenza negativa sui comportamenti alimentari, vi è anche un’altra corrente, forse meno conosciuta, che vede l’uso delle piattaforme virtuali come fattore di protezione e strumento di aiuto per chi è interessato da queste problematiche.
I social, inoltre, hanno tentato di controllare il proprio effetto dannoso, ad esempio attraverso l’introduzione della censura di messaggi negativi per la salute che incitano all’anoressia e alla bulimia, cercando di correggere la convinzione secondo cui i social network siano i principali responsabili dell’aumento dei disturbi alimentari.
Chi Sono i Profili Recovery
La parola recovery è utilizzata in psicologia per indicare il processo di guarigione da un disturbo; tale concetto non indica semplicemente l’assenza di sintomi, ma il raggiungimento di uno stato di salute globale, un percorso in cui anche il riacutizzarsi della patologia può essere compreso e gestito dalla persona che la vive.
Nel fornire un punto di riferimento contro i modelli veicolati dai media, un ruolo importante lo giocano i cosiddetti “Profili Recovery”, profili social che vengono utilizzati come veri e propri diari alimentari, tanto per chi soffre di anoressia, quanto per chi deve al contrario perdere peso o comunque ristabilire un rapporto sano con l’alimentazione. Questi influencer, chiamati “Eating Disorder Warriors”, cioè i Guerrieri dei Disturbi Alimentari, condividono con la propria community la quantità di calorie che sono riuscite ad assumere, postano le foto degli alimenti consumati. Ciò ha come scopo, da un lato mantenere alta la propria motivazione in un percorso lungo e tortuoso, e dall’altro porsi come esempio virtuoso per giovani, adolescenti e adulti che stanno attraversando le stesse difficoltà.
Conseguenze dei Disturbi Alimentari Causati dai Social Network
Negli ultimi anni, vi è stato un incremento vertiginoso dei DCA e, in un panorama fortemente connotato dall’uso di internet, non si può non tenere conto dell’aspetto “social” di questo fenomeno. Certo, sarebbe fuorviante e poco aderente alla realtà considerare una patologia complessa come quella dei disturbi alimentari come unicamente causata dall’uso dei social network. Vi sono però alcune problematiche che trovano un terreno particolarmente fertile nei social, come ad esempio il body shaming, il quale potrebbe incidere negativamente sull’autostima del soggetto e sulla percezione del proprio corpo. Inoltre, l’accettazione condivisa dei canoni di bellezza improntati ad un’estetica lontana dalla salute potrebbe contribuire a normalizzare condotte alimentari disadattive e ad impedirne una presa di coscienza.
Quali i Possibili Rimedi
Le sindromi legate all’alimentazione rappresentano un disturbo molto complesso, grave e talvolta mortale. Pertanto, sarebbe sempre opportuno agire in modo tempestivo, per evitare il consolidarsi della problematica alimentare.
Oggi più che mai sembra essere imprescindibile sensibilizzare rispetto a questa forma di disagio, in modo che chiunque ne soffra possa anzitutto sentirsi compreso e, soprattutto, richiedere l’aiuto necessario per combatterla.
Chi vive questa particolare tipologia di disturbo ha il diritto di essere preso in carico da un’équipe multidisciplinare che possa garantire un supporto su molteplici aspetti, da quello alimentare in senso stretto, a quello psicologico, per poter raggiungere o riguadagnare livelli alti di benessere globale.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA. (Tr. It.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014);
- Schilder, P. (1951). Review and the book The Image and appearance of the human body. Journal of Consulting Psychology, 15, (2), 170;
- Zeeck, A., Stelzer, N., Linster, H.W., Joos, A., & Hartmann, A. (2011). Emotion and eating in binge eating disorder and obesity. European Eating Disorders Review, 19,(5), 426-437;
- www.salute.gov.it
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