Insonnia

Cos’è l’insonnia e quali sono i sintomi

L’insonnia è definita come l’incapacità di mantenere un sonno continuo ed efficace durante la notte, con conseguenze che possono essere la stanchezza, la sonnolenza, la mancata concentrazione, l’irritabilità nelle successive ore diurne.

Per spiegare meglio il concetto di insonnia, è necessario specificare i tipi di insonnia che si possono presentare per ogni individuo, in base alla personalità (ad esempio se è un soggetto ansioso), alle situazioni che sta vivendo che possono compromettere il normale ciclo sonno-veglia, a condizioni fisiche che impediscono un efficace riposo.

Le categorie più conosciute sono:

  • Insonnia iniziale: riguarda le persone che hanno difficoltà ad addormentarsi
  • Insonnia intermedia: caratterizzata da continui risvegli notturni e affaticabilità nel riprendere sonno
  • Insonnia terminale: riguarda le persone che si svegliano con molto anticipo rispetto quanto l’orario prefissato

Ci sono situazioni in cui un singolo individuo può presentare queste difficoltà contemporaneamente compromettendo gravemente la qualità del sonno per tutta la sua durata.

Molto spesso i sintomi riportati dalle persone che affrontano queste difficoltà possono riguardare in primis sonnolenza e stanchezza durante il giorno, con conseguenti deficit di attenzione e di memoria, possibile insonnia da ansia (ad esempio quando si hanno delle scadenze lavorative che non si riescono a portare a termine per mancanza di concentrazione) e un umore alterato.

L’insonnia ai tempi del Coronavirus (COVID-19)

In questo periodo di paura, preoccupazione e ansia legittimi a causa del COVID-19 o Coronavirus è intuibile che l’esacerbazione sintomatologica delle persone che con-vivono con patologie a forte impatto ansiogeno aumenti in modo esponenziale. Soprattutto se a sperimentarlo sono persone che vivono in solitudine, che hanno difficoltà nella gestione dei sintomi e delle manifestazioni della patologia sia da un punto di vista psicologico che somatico (tachicardia, sudorazione, difficoltà a dormire, pensieri traumatici e così via). In questo periodo risulta di conseguenza ancora più utile e indispensabile il supporto psicologico.

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Cause dell’insonnia

Le cause dell’insonnia possono essere differenti e dipendere dall’individuo che ne soffre. Si può avere una compromissione del sonno per un esame universitario, un colloquio di lavoro, un lavoro nuovo che si è appena iniziato, per un impegno importante, una malattia che compromette il normale funzionamento sonno-veglia avuto fino a quel momento dall’individuo, una preoccupazione importante della persona che ne soffre e può essere anche una conseguenza di patologie psicologiche come la depressione, i disturbi d’ansia, i disturbi bipolari e quelli correlati ad eventi traumatici e stressanti. In ogni caso questa condizione può essere passeggera, ma può anche diventare un vero e proprio disturbo che, se non viene analizzato nel miglior modo e non si lavora per arrivare al nocciolo del problema e risolverlo, si rischia di renderlo recidivo e controproducente.

Conseguenze dell’insonnia

disturbi del sonno, se persistenti possono comportare una lunga serie di problematiche. Le conseguenze dell’insonnia infatti portano la persona che ne soffre a vivere la propria quotidianità in modo disfunzionale. Si può incorrere in sonnolenza che perdura per tutto il giorno e che impedisce di svolgere le attività di vita quotidiane “a mente lucida”, con un pensiero costante al bisogno di dormire che non viene soddisfatto efficacemente nel momento in cui arriva il tempo appunto, di dormire. Questa sonnolenza, insieme al pensiero fisso nei confronti del sonno, può comportare una difficoltà di concentrazione che si   potrebbe manifestare in molti ambiti di vita dell’individuo: durante il lavoro, lo studio per un esame universitario, una serata con amici o con il proprio partner. Le conseguenze potrebbero riguardare anche difficoltà di attenzione e di memoria, nel ricordare scadenze, appuntamenti o attività da svolgere durante il giorno a causa della continua stanchezza che accompagna la persona e quindi un’ansia dettata dalla paura di non ricordare un evento o un compito da svolgere e una irritabilità condizionata dalla continua stanchezza che accompagna il soggetto. Ne consegue quindi una difficoltà di gestione delle normali attività dell’individuo che potrebbe evolversi in un circolo vizioso dato dal disagio vissuto ogni giorno.

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Terapia insonnia

Scopri i benefici della Terapia Cognitivo Comportamentale per l’insonnia

Diversi studi hanno dimostrato come l’insonnia sia un disturbo primario o conseguente a un altro disturbo, soprattutto nei casi di disturbi d’ansia e dell’umore (es. depressione). La terapia per l’insonnia qui proposta ha effetti benefici sia sul sonno che sulla patologia co-presente.

La terapia contro l’insonnia maggiormente accreditata è il Trattamento Cognitivo Comportamentale dell’insonnia (CBTi – Cognitive-Behaviour Therapy for insomnia): un intervento psicologico, individuale o di gruppo, basato su tecniche che hanno mostrato una significativa efficacia per la cura dell’insonnia.  La Terapia Cognitivo Comportamentale per l’insonnia è un intervento che agisce sui fattori (comportamentali, fisiologici e cognitivi) di mantenimento del disturbo.

Interventi previsti dalla trattamento contro l’insonnia

Terapia cognitiva: Attraverso una ristrutturazione cognitiva verranno modificate le convinzioni e le aspettative sul sonno che alimentano il disturbo da insonnia.

Terapia comportamentale: Si tratta del tipo di intervento volto ad introdurre stimoli ambientali che diventino segnali di addormentano. Ad esempio andare a dormire solo quando si ha sonnoalzarsi quando si è insonni , sviluppare rituali pre-letto da associare al sonno.

Tecnica della Restrizione del Sonno: L’obiettivo della tecnica è quello di incrementare la qualità e la continuità del sonno riducendo le ore da trascorrere a letto e quindi l’accumulo di tempo trascorso per l’addormentamento.

Psicoeducazione ed igiene del sonno: Verranno presentati in questa fase i consigli e gli accorgimenti per migliorare lo stato di salute del nostro sonno. Ad esempio si inizierà con l’abolire i sonnellini diurni e regolarizzare gli orari di sonno, o anche estinguendo i comportamenti disadattavi come non assumere sostanze stimolanti o deprimenti il sistema nervoso prima di andare a letto, al fine di adottare comportamenti compatibili con il sonno (come ad esempio fare attività fisica regolare).

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