DAP Disturbo da Attacchi di Panico

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Differenze tra DAP e Attacchi di Panico

Il disturbo da attacchi di panico (DAP) può essere descritto con la manifestazione di ripetute ed improvvise crisi acute di ansia vissute dalla persona. La differenza principale tra un attacco di panico e un DAP risiede nella ripetizione di più episodi di attacchi di ansia acuta, poiché non è possibile diagnosticare il DAP con una sola crisi di panico sperimentata.

A differenza quindi, dell’attacco di panico, il DAP condiziona l’individuo poiché egli stesso non ha capacità di controllo riguardo le crisi acute che si manifestano. Nello specifico, l’esordio del DAP avviene con la manifestazione di un attacco di panico improvviso, catastrofico ed eccessivo, poiché la persona che lo sperimenta descriverà il suo assetto psicofisico del momento non così critico tale da avere una crisi di ansia così acuta.

Sintomi dell’Attacco di Panico

Durante l’Attacco di Panico la manifestazione di ansia è accompagnata da sintomi che si possono dividere in:

  • Sintomi somatici: tutti quelli che si osservano e sperimentano a livello fisico come sudorazione eccessiva, tachicardia, vertigini, vampate di calore, brividi di freddo, nausea, sensazione di soffocamento, dolore al petto e/o muscolare.
  • Sintomi Psichici: tutte le manifestazione che vertono dalla paura di diventare pazzo e/o morire, dallo stordimento, dalla depersonalizzazione, fino a vissuti di vergogna che si manifestano per paura di non essere creduti e quindi di essere ritenuti insani mentalmente.

Il primo attacco è quindi improvviso e deleterio per chi lo sperimenta. Quello che succede durante il DAP o Disturbo da Attacchi di Panico è la ripetizione improvvisa di crisi d’ansia acute successive al primo attacco di panico. Gli stessi sintomi sono presenti anche nei bambini e nei ragazzi di età adolescenziale che soffrono di attacchi di panico (vedi articolo). In entrambi i casi, i sintomi dell’attacco di panico sono presenti sui manuali ufficiali e questo rappresenta uno degli elementi che ci permette di definire quali sono le differenze tra attacchi di panico e ansia.

Sintomi differenti possono essere riscontrati in casi di anziani che soffrono di ansia e attacchi di panico. Ma di questo ne abbiamo trattato specificamente in un altro articolo.

segnale uscita di emergenza dap disturbo di attacchi di panico

Le conseguenze psicosomatiche del DAP

Il DAP è correlato spesso ad un insieme di sintomi psicologici e fisici che incrementano la difficoltà a gestire la propria vita e quindi peggiorano la quotidianità della persona che li sperimenta.

Ad esempio, tenendo conto dell’imprevedibilità degli attacchi, spesso l’individuo teme che si possa manifestare un attacco di panico improvviso e si ritrova a vivere la “paura della paura” di avere un attacco di panico, condizione che lo debilita sia psicologicamente, peggiorando la concentrazione, l’attenzione durante la giornata e lo stato d’animo, sia fisicamente poiché la paura che si possa presentare un attacco di panico improvviso potrebbe limitare la vita sociale dell’individuo che preferisce non uscire per paura di dover subire una crisi in un contesto in cui non riceverebbe aiuto e/o proverebbe sentimenti di vergogna.

L’aspetto ipocondriaco potrebbe condizionare la persona che soffre di DAP poiché quest’ultima si ritroverebbe a tentare di cercare qualsiasi spiegazione clinica che possa giustificare la sintomatologia acuta degli attacchi di panico. Questa ricerca di senso potrebbe portare l’individuo a vivere sentimenti di sfiducia per non aver trovato nessuna causa organica che possa giustificare la sintomatologia e quindi potrebbe accanirsi nel cercare altre cause perdendo di vista la qualità della propria vita e le possibili cause reali delle manifestazioni di ansia acuta.

Un’altra conseguenza del DAP è l’evitamento di luoghi e situazioni durante le quali si può manifestare un attacco di panico. Questo evitamento permette alla persona di rasserenarsi e abbassare i livelli di ansia che aumenterebbero in situazioni e luoghi specifici (luoghi affollati, situazioni in cui è difficoltoso fuggire, mezzi di trasporto pubblici). Il problema sorge perché questo evitamento condiziona la vita dell’individuo a tal punto da impedirgli di uscire di casa senza la presenza di persone fidate che conoscono la sua condizione, condizionando inevitabilmente l’autonomia della persona.

La paura che si possa manifestare un attacco, l’attacco di panico stesso e/o l’ansia rispetto la manifestazione di esso possono essere sperimentati anche durante il sonno attraverso i cosiddetti attacchi di panico notturni, determinando un risveglio improvviso e drammatico o anche un vissuto di insonnia che si collega alla paura di subire un attacco di panico in una situazione di diminuzione del controllo di sé.

Di conseguenza, il vissuto di incomprensione e l’impossibilità di trovare e conferire una spiegazione organica e riconosciuta, causa inevitabilmente rabbia e irritabilità che consegue con chiusura, da parte della persona, nei confronti di amici, parenti e partner che non potrebbero capire fino in fondo la sensazione che l’individuo subisce. Al contrario, potrebbero manifestarsi comportamenti di dipendenza totale nei confronti di amici, parenti, partner fidati che comprometterebbero l’autonomia dell’individuo.

ragazza sorridente dopo terapia dap disturbo attacchi di panico

Trattamento e Terapia per DAP consigliate

Uno dei trattamenti maggiormente consigliati per la cura del disturbo da attacchi di panico è senza dubbio la Terapia Cognitivo-Comportamentale. La terapia ha lo scopo di informare inizialmente la persona aiutandola a conoscere il disturbo e a prenderne coscienza. Successivamente il terapeuta attraverso tecniche specifiche, aiuta la persona ad apprendere strategie funzionali ed adattive per gestire le situazioni che possono procurare ansia, paura che si manifesti un attacco di panico e sintomi evidenti del disturbo. La terapia non sarà, quindi, svolta con aiuti “esterni”, attraverso somministrazione di farmaci che placano lo stato di ansia e paura della persona. Attraverso la conoscenza della patologia, lo sviluppo delle abilità per fronteggiarla, la modifica di pensieri e comportamenti disadattivi rendendoli realistici e adattivi, la psicoterapia avrà come fine l’incremento dell’autonomia l’individuo nella gestione dei sintomi, sviluppando ed incrementando le sue risorse interne, la sua forza nell’affrontare i sintomi e di conseguenza migliorando la sua qualità di vita.

 

 

 

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