Ansia e paura di perdere il controllo: come si manifesta e come intervenire
La perdita di controllo è uno delle ansie più comuni e su più livelli dell’essere umano. Al pari della paura di impazzire, il timore di perdere il controllo può emergere in situazioni ad alto stress, in cui il nostro organismo attiva una serie di dinamiche che ci provocano ansia e paura. Scopriamo cos’è e come gestire questa paura.
La paura di perdere il controllo di se stessi è, così come la paura di impazzire, una delle ansie e preoccupazioni più diffuse nel genere umano. Può essere causa di ansia, attacchi di panico e tanti altri disturbi, come appunto il doc da controllo. Il sonnambulismo è una delle patologie che causano la perdita di controllo delle proprie azioni, talvolta configurandosi nella sexsomnia. All’interno di questo articolo vedremo quindi cos’è, come si manifesta e i sintomi, eventuali cause e infine come liberarsi dall’ansia della perdita del controllo.
Cos’è la paura di perdere il controllo
Quando ci troviamo a sperimentare situazioni, dinamiche ed eventi a forte impatto stressante, il nostro organismo produce sostanze (come ad esempio l’adrenalina) che ci possono aiutare a gestire nel miglior modo la situazione, tutelandoci da un possibile “attacco” improvviso che può giungere dall’esterno.
I sintomi che si manifestano in queste situazioni paranormative sono principalmente:
- accelerazione del battito cardiaco,
- sensazioni di iperventilazione,
- palpitazioni e sudorazione,
- formicolii,
- agitazione psicomotoria.
Quando però questa attivazione avviene in modo eccessivo in situazioni che non richiedono un atteggiamento fisiologico e mentale di difesa, essa diventa disfunzionale, tanto da sviluppare nell’individuo la paura di perdere il controllo del proprio corpo, della propria mente e dei propri pensieri. La paura di perdere il controllo quindi si attiva nel momento in cui un individuo teme di poter perdere il controllo di se stesso da più punti di vista senza che ci sia un evento reale che possa stimolare la perdita di controllo di sé.
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Cause e il ruolo dell’ansia nella perdita del controllo
Le cause della paura di perdere il controllo sono ascrivibili al modo in cui la persona percepisce uno stimolo esterno. Quello che succede può essere elencato in questo modo:
- La persona sperimenta uno stimolo o un evento che gli procura un pensiero disturbante (es. dover andare in un centro commerciale);
- Questo pensiero stimola nella persona una risposta fisiologica, nel senso che attiva una risposta dell’organismo rispetto all’evento come se la persona stia sperimentando una situazione a forte impatto di ansia. La risposta fisiologica quindi è caratterizzata da veri e propri sintomi fisici tipici dell’ansia o dell’attacco di panico: palpitazioni, tremori, sudorazione, tachicardia, mancanza di ossigeno, iperventilazione, depressione e attacco di panico.
- Poiché l’individuo è consapevole dell’aspetto neutrale dell’evento che sta vivendo (andare in un centro commerciale) e si rende conto che non c’è nessuna minaccia nello svolgimento della determinata azione, non riesce a dare un significato legittimo ai sintomi che sperimenta;
- Di conseguenza si percepisce impotente di fronte alle manifestazioni corporee che sta sperimentando, poiché appunto non le riesce a controllare, tanto da iniziare ad avere paura di perdere appunto il controllo del proprio corpo, dei propri pensieri e quindi delle proprie emozioni.
In questa cornice, l’ansia gioca un ruolo fondamentale soprattutto nel secondo punto, poiché se non si ha consapevolezza della percezione soggettiva che si attribuisce ad un evento neutro come “andare al centro commerciale”, percezione minacciosa per l’individuo, e quindi se la persona non comprende il significato profondo che lo costringe a sperimentare uno stato di ansia nei confronti della situazione che sta vivendo, lo stato di ansia tenderà ad aumentare sempre più non per la situazione in sé (andare al centro commerciale) ma per la confusione che la persona ha in relazione all’attività da svolgere e alle emozioni che prova che sono distoniche (non coerenti) rispetto all’evento stesso.
Come si manifesta la paura di perdere il controllo
Abbiamo già detto che la paura di perdere il controllo può manifestarsi in differenti maniere e su più livelli. Eccone un elenco dei sintomi più comuni:
- Paura di perdere il controllo e farsi del male;
- Paura di perdere il controllo e far male a qualcun altro;
- Paura di perdere il controllo durante l’atto sessuale;
- Paura di perdere il controllo in amore;
- Paura di perdere il controllo della mente ed impazzire.
La paura di perdere il controllo ha diverse manifestazioni in base anche alla percezione che la persona che la subisce, ha delle differenti situazioni di vita.
Elencando le più importanti, possiamo osservare:
Paura di perdere il controllo e farsi del male
Nel caso di paura di perdere il controllo e farsi del male la persona sperimenta la paura che, nella circostanza in cui percepisce i sintomi descritti in precedenza, non riesca a controllare il proprio corpo e quindi si ritrovi a perdere il controllo di sé tanto da arrivare a farsi del male. La paura di farsi del male è correlata alla mancanza di controllo che la persona sente di avere nei confronti dei sintomi che sta sperimentando (palpitazioni, tachicardia e così via), rispetto ai quali non riesce a dare un significato.
Paura di perdere il controllo e far del male
Anche nel caso della paura di perdere il controllo e far male a qualcun altro il timore dell’individuo è che, come non riesce a controllare lo stato di ansia e i sintomi fisiologici che sta sperimentando, così possa perdere il controllo del proprio corpo e della propria mente tanto da arrecare danno alla persona che ha accanto. Spesso può manifestarsi nella forma di pensieri intrusivi ed invadenti ed ossessioni aggressive, tipiche del Disturbo da Comportamento Aggressivo.
Paura di perdere il controllo durante l’atto sessuale
L’atto sessuale è un’attività che permette all’organismo di produrre una serie di sostanze organiche e sensazioni piacevoli che, soprattutto durante l’orgasmo, fanno sì che la persona che li sperimenta percepisca una piacevole perdita di controllo nei confronti delle proprie emozioni psco-fisiche. In questo caso, la percezione di perdita di controllo durante l’atto sessuale per una persona che ha un elevato timore rispetto a questo evento, può essere vissuta negativamente tanto da condizionare la prestazione sessuale dell’individuo.
Paura di perdere il controllo in amore
La sensazione che si sperimenta quando si prova un sentimento d’amore nei confronti di un’altra persona è una piacevole perdita di controllo dei propri sentimenti e del proprio orientamento spazio-temporale, come se il tempo e lo spazio si dilatassero. Una persona che vive l’angoscia di poter perdere il controllo di sé, del proprio corpo e delle proprie emozioni percepirà questa sensazione in modo eccessivamente minaccioso e spiacevole e cercherà probabilmente, di annientarla e/o ridurla in tutti i modi. Spesso la paura di perdere il controllo in amore è anche un sintomo della paura di amare, o flofobia.
Paura di perdere il controllo della mente e impazzire
Nella specifica circostanza della paura di perdere il controllo e di impazzire – affrontata ampiamente nell’articolo “Paura di impazzire: ossessione o realtà?” – i sintomi descritti in precedenza (tachicardia, sudorazione e così via) sono così invadenti e disturbanti per la persona che li subisce, che comportano la paura che si possa impazzire da un momento all’altro.
Come liberarsi della paura di perdere il controllo
Una tra le terapie più efficaci per la paura di perdere il controllo è la terapia Cognitivo Comportamentale. La terapia è orientata inizialmente sull’informazione, da parte del terapeuta, circa l’insorgenza della patologia, le cause e i sintomi che accompagnano la persona nel quotidiano proprio per definire in modo accurato la diagnosi del disturbo, differenziandolo da altri che possono avere sintomi simili e soprattutto da un disturbo mentale vero e proprio.
Successivamente il terapeuta aiuta l’individuo ad apprendere e gestire strategie che lo aiutino a controllare e ridurre le paure incontrollate e i possibili comportamenti compulsivi in risposta ai pensieri disfunzionali circa il proprio stato di salute psicologica, emotiva e fisica.
L’obiettivo della terapia è quello di rendere consapevole l’individuo circa il proprio disturbo e la sintomatologia connessa e successivamente rendere autonoma la persona nell’utilizzo di strategie indicate dal terapeuta volte alla gestione ottimale dei pensieri e comportamenti intrusivi che invadono la vita della persona migliorandone la qualità dal punto di vista psicologico, fisico, emotivo e relazionale.
Fonti e ulteriori approfondimenti:
Dott. Damiano Colamonico
Psicologo Specializzato nel trattamento cognitivo comportamentale
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