Rupofobia: Cause, Sintomi e Cura della Paura dello Sporco

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Rupofobia: Cause, Sintomi e Cura della Paura dello Sporco

Paura dello Sporco o Rupofobia: Cos’è, Sintomi e Come si Guarisce

La rupofobia è una paura ossessiva dello sporco e del sudiciume, che spinge il soggetto che ne è affetto a compiere continuati ed ossessivi rituali di pulizia su se stesso, sugli oggetti e sull’ambiente che lo circonda. Le cause della rupofobia possono essere diverse, e ascrivibili al vissuto del paziente, il quale presenta un’angoscia profonda che trasferisce nel timore dello sporco e dell’infezione e che cerca di placare attraverso la pulizia e atteggiamenti di evitamento di situazioni e persone potenzialmente infettanti. In questo articolo delineeremo le cause psicologiche della rupofobia, come riconoscerla, ed in cosa consiste la terapia cognitivo comportamentale, il trattamento più efficace per curare la rupofobia.

rupofobia ossessione per la pulizia

Cos’è la Rupofobia: Significato e Definizione

Il termine rupofobia ha una derivazione greca ed è costituito da due parole “rùpos”, il cui significato è “sudiciume” e “phòbos” che significa “paura”.

Chi soffre di rupofobia convive con una condizione di paura fobica, irrazionale ed eccessiva nei confronti dello sporco e di tutto quello che può essere definito non igienico e quindi potenzialmente contaminante, ma anche nel pensiero di una scarsa igiene o pulizia, che generano una reazione ansiogena.

La rupofobia si sviluppa in modalità differenti e soggettive da persona a persona e la sintomatolgia, con i conseguenti comportamenti finalizzati alla riduzione della sporcizia, varia in base alle situazioni vissute dall’individuo, dalla pulizia di se stessi a quella degli oggetti e degli ambienti che lo circondano.

La rupofobia è una patologia vera e propria, da non confondere con la scrupolosità di alcune persone riguardo il pulire e tenere in ordine la casa. Genera da una paura fobica del contatto con qualcosa di sporco e potenzialmente contaminante, e si manifesta con ansia e rituali ossessivi e di evitamento volti a scongiurare il contatto con lo sporco.

Rupofobia: Sinonimi e Altre Terminologie

Spesso per indicare la rupofobia si utilizza il termine “misofobia“, da “mysos” che significa sporco, e che a differenza della rupofobia indica nello specifico la paura patologica di venire in contatto con lo sporco e di essere contagiati o di contrarre malattie, o il termine “germofobia“, nello specifico la fobia dei germi. La rupofobia viene anche detta “sindrome di Pilato“, per l’immagine del lavarsi le mani associata alla figura biblica.

Rupofobia: Sintomi e Come si Manifesta

Il sintomo più evidente della rupofobia, alla base della manifestazione sintomatologica, è l’eccessiva fobia di poter essere contaminato, di essere a contatto con sporco e germi, con persone o oggetti considerati non puliti, di essere potenzialmente infetto per via della mancata pulizia di ambienti o di parti del proprio corpo. Lo sporco, nel soggetto affetto da rupofobia, è un elemento di potenziale infezione o contagio, ed il solo pensiero di un potenziale contatto o esposizione ad esso è causa di disagio e repulsione.

Quello che ne deriva è un costante stato di allerta per le potenziali fonti di contaminazione, un evitamento del contatto umano, ed una compulsione eccessiva nei confronti di attività finalizzate a ridurre lo sporco nei confronti di se stessi o dell’ambiente circostante al fine di evitare potenziali contaminazioni e infezioni.

La pulizia diventa l’unico motivo per poter rassicurare se stessi e ridurre lo stato di allerta dato dalla paura di essere contaminati. In questo modo il soggetto rupofobico si sente costantemente minacciato e non sereno poiché deve prestare un’attenzione estrema nei confronti di chi lo circonda, di cosa tocca, di come e cosa respira, di come si muove nello spazio.

I comportamenti finalizzati alla riduzione della percentuale di sporco (le compulsioni) portano via molto tempo e costringono la persona a sentirsi temporaneamente al sicuro solo se vengono messi in atto. Temporaneamente perché l’individuo comunque non si sente mai completamente rassicurato e questo comporta un’attivazione di un circolo vizioso in cui per cercare di essere al sicuro e igienizzato, l’individuo deve mettere in atto continuamente comportamenti igienizzanti. Ad esempio, il tempo per fare la doccia diventa lungo e dispendioso, il lavaggio delle mani diventa imprescindibile e comporta quindi un’attenzione anche agli ambienti che si frequentano che devono essere muniti di tutte le caratteristiche indispensabili per mettere in atto i rituali compulsivi di pulizia.

La caratteristica più importante e problematica della rupofobia è l’incapacità da parte dell’individuo, di pensare ad altro che non sia la paura di poter essere contaminato e quindi, come si può comprendere, l’impossibilità di svolgere una vita sufficientemente rassicurante e serena. Spesso, nella rupofobia, il pensiero di non poter pulire se stessi o igienizzare oggetti e ambienti causa angoscia e sintomi somatici ad essa correlati, tachicardia, respiro affannato, sudore freddo.

Leggi anche: Ossessione per la Pulizia e DOC: Cause, Esordio e Come Guarire.

Come si Riconosce la Rupofobia?

Un soggetto rupofobico metterà in atto determinate azioni e comportamenti che renderanno possibile la diagnosi del disturbo. È tuttavia bene ricordare che le manifestazioni della rupofobia possono essere diverse da soggetto a soggetto.

Nelle forme lievi della paura dello sporco, la fobia si manifesta come un fastidio ed una impossibilità di rilassarsi, con un’aumentata attenzione verso l’ordine e la pulizia e le norme d’igiene.

Nelle forme più gravi invece la rupofobia si manifesta con ossessioni e compulsioni, comportamenti rituali e ripetuti che rendono impossibile la funzionale vita del soggetto che ne è affetto. Nello specifico, un soggetto affetto da rupofobia tenderà a:

  • Igienizzare e lavare ripetutamente il proprio corpo;
  • Igienizzare, pulire e disinfettare compulsivamente oggetti, mobili e superfici;
  • Utilizzare guanti, mascherine e altri dispositivi per proteggersi dallo sporco.

Nei casi più gravi questi comportamenti, volti a mediare l’ansia e l’angoscia e a tranquillizzarsi, occupano molto tempo nella vita del paziente, limitando molte attività.

rupofobia sintomo lavarsi le mani

Cause della Rupofobia o Paura dello Sporco

Perché si soffre di rupofobia? Le cause alla base della rupofobia possono essere diverse e soggettive da persona a persona. Alcune possono riguardare una educazione infantile caratterizzata da eccessiva rigidità e ridotta attenzione empatica ed emotiva, che comporta quindi un bisogno costante di dover tenere “sotto controllo” alcune situazioni, emozioni, sentimenti della propria vita. Questo iper controllo può essere manifestato attraverso il controllo dell’igiene in modo eccessivo e disfunzionale.

Altre cause possono essere di natura ambientale come ad esempio esperienze di DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) in famiglia, come il DOC da contaminazione, quindi la persona che soffre di rupofobia può aver osservato in casa comportamenti ossessivi e compulsivi e può, nella crescita, aver dovuto normalizzarli e assimilarli.

Un’altra causa della rupofobia può essere ricondotta ad un conflitto inconscio provocato da episodi di vita drammatici, accadimenti negativi o ricordi dolorosi. Anche la ricerca costante di perfezione, l’intolleranza nei confronti dell’incertezza e il bisogno di rispondere in modo performante a stimoli esterni può contribuire alla manifestazione sintomatologica. L’individuo affetto da rupofobia potrebbe manifestare la sintomatologia in risposta ad una sensazione di inadeguatezza o insoddisfazione rispetto alla propria vita.

 

Rituali Ossessivi nella Rupofobia e Possibili Conseguenze

Le conseguenze alla base della manifestazione sintomatica possono essere diverse e disturbanti.

Una persona che soffre di rupofobia può avere atteggiamenti (compulsioni) ripetuti e disturbanti che dovrebbero essere utili a ridurre la minaccia di infettarsi. La gravità della rupofobia si tramuta in atteggiamenti di diverso tipo, che vanno dal semplice disagio o ansia, a veri e propri rituali ossessivi volti ad evitare il contatto con lo sporco. Questi atteggiamenti sono sia “passivi” e di evitamento, come ad esempio evitare luoghi e persone che possano essere potenzialmente contaminati, sia “attivi”, come ad esempio mettere in atto comportamenti finalizzati a cercare di ridurre la percezione di sporco.

Alcuni comportamenti attivi possono essere:

  • non toccare le persone e non farsi toccare da nessuno (quindi non tenere la mano, non stringere la mano, non abbracciare i familiari, il partner e gli amici);
  • indossare oggetti protettivi anche quando non ce n’è bisogno, come ad esempio guanti stando in casa propria;
  • utilizzare in modo compulsivo disinfettanti per mani, per ambienti;
  • lavare continuamente le mani quando si è fuori casa e/o anche in casa dopo aver attuato qualsiasi attività;
  • evitare luoghi potenzialmente infetti come ospedali, cliniche, bagni pubblici, e studi medici;
  • evitare negozi e luoghi in cui comprare indumenti, alimenti, oggetti di uso comune per evitare il contatto con potenziali germi;
  • lavarsi (denti, mani, doccia, capelli) con rituali specifici e ripetitivi che comportano un eccessivo dispendio di tempo (e denaro) fine a se stesso, poiché non porta ad una rassicurazione completa.

Le conseguenze possono essere anche di natura organica. Una persona che tende ad effettuare in modo eccessivo pulizie di sé e degli ambienti può avere compromissioni sia all’epidermide (esempio può avere problematiche di natura dermatologica alla pelle iper esposta a saponi e prodotti chimici), sia da un punto di vista della compromissione del sistema immunitario, che non ha modo di produrre difese e che può provocare paradossalmente un maggior incremento di infezioni e contaminazioni. Spesso è utile osservare le mani di un rupofobico, tra i possibili sintomi della patologia, in quanto presenteranno i segni di un eccessivo lavaggio, escoriazioni e secchezza dovute ai saponi chimici.

Un’altra conseguenza della rupofobia può essere la manifestazione di sintomi fisici successivi alla impossibilità di riuscire a ridurre la potenziale contaminazione. Ad esempio, se l’individuo non può lavarsi le mani perché si trova in un ambiente privo di bagno, può iniziare a provare angoscia così forte da provocare un attacco di panico o un altro tipo di espressione emotiva estrema, come pianto, tremore, nausea, vomito o brividi.

igienizzare nella rupofobia per paura del contagio

Come la Rupofobia Condiziona la Vita?

A causa della natura disfunzionale e invalidante del disturbo, molto spesso la sua manifestazione condiziona molte sfere della vita della persona. Vediamo alcuni esempi in cui la rupofobia influenza negativamente la normale quotidianità dell’individuo.

Rupofobia e Coronavirus

Vien da sé pensare a quanto la condizione emergenziale che si sta vivendo da un anno a questa parte a causa del Covid-19 possa compromettere ed incrementare ancor più i sintomi della rupofobia. Una persona che soffre del disturbo può avere in questo contesto sanitario molto drammatico, prima di tutto conferma rispetto alle sue compulsioni, non utili se non dobbiamo combattere una pandemia, e quindi un incremento delle compulsioni legate alla rupofobia sentendosi legittimato dalla condizione subìta a causa del Covid. È indispensabile utilizzare le procedure di sanificazione e di prevenzione in questo momento. Le attenzioni eccessive della persona che soffre di rupofobia non sono finalizzate alla riduzione della potenzialie contaminazione, ma sono finalizzate alla riduzione dell’angoscia provata a causa della paura di essere contaminati, per questo motivo l’individuo non riesce a sentirsi mai protetto e, di conseguenza, in un clima emergenziale il disturbo non può che aumentare e provocare ulteriore sofferenza.

Per approfondire leggi anche: Disturbo Ossessivo Compulsivo e Coronavirus.

Rupofobia e Sessualità

Anche in questo caso, una persona che soffre di rupofobia può provare difficoltà, a volte anche disgusto, nell’atto sessuale in sé. Avere un rapporto sessuale, baciare una persona, comporta un inequivocabile scambio di sostanze intime. Questo scambio può essere terrorizzante per chi soffre di rupofobia e può quindi comportare una inaccessibilità a queste dimensioni relazionali, compromettendo anche i rapporti con il proprio partner.

Rupofobia e DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo)

La rupofobia risponde alla manifestazione sintomatologica del DOC. Di conseguenza la persona che ne soffre può incorrere in sintomi anche diversi da quelli della rupofobia ma sempre riferiti alla messa in atto di compulsioni per rispondere alla mancanza di controllo delle proprie ossessioni. Spesso si può soffrire di Disturbo Ossessivo Compulsivo e avere una manifestazione di ossessioni e compulsioni differente in diversi periodi di vita dell’individuo. Una tra queste manifestazioni potrebbe essere la rupofobia. Per saperne di più rispetto al DOC si può consultare la pagina dedicata al Disturbo Ossessivo Compulsivo e al suo trattamento.

rupofobia porta a pulire la propria persona

Terapia e Cura: Come Vincere la Rupofobia?

Sono in molti a chiedersi come aiutare chi soffre di rupofobia. La terapia con il più alto tasso di risoluzione nel trattamento di DOC e rupofobia è la Cognitivo Comportamentale.

Il trattamento in questione ha il fine di agevolare la riduzione del sintomo problematico e quindi di mettere in atto pensieri, comportamenti, azioni differenti e funzionali per gestire l’ansia e il senso di angoscia che prova l’individuo.

Come si Guarisce dalla Rupofobia? Trattamento Cognitivo-Comportamentale

Il trattamento si struttura con una prima fase di raccolta di informazioni, da parte dello psicologo, circa l’esordio del sintomo, la manifestazione, le conseguenze, le possibili cause. Successivamente attraverso compiti e prescrizioni strutturate, il terapeuta aiuterà l’individuo a mettere in atto attività che servano a ridurre il pensiero ossessivo e quindi la conseguente compulsione.

I compiti affidati saranno utilizzati in modo sempre più autonomo dalla persona al fine di renderlo svincolato dal trattamento e acquisitore di competenze e risorse diverse e funzionali per sé. L’obiettivo sarà quindi quello di non aver più bisogno di sentirsi rassicurati attraverso le compulsioni problematiche e quindi, migliorare la propria qualità di vita.

Per approfondire, leggi anche l’articolo: Disturbo Ossessivo Compulsivo: Come Uscirne?

 

Link Utili e Bibliografia

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