Internet Addiction Disorder: Sintomi e Rimedi alla Dipendenza da Internet
Negli ultimi anni il concetto di dipendenza viene sempre più associato all’utilizzo di internet e alle sue innumerevoli sfaccettature. In precedenza veniva utilizzato per determinare una dipendenza fisica, principalmente verso sostanze, e pertanto non è semplice definire la dipendenza da internet. In questo articolo proveremo a dare una spiegazione all’Internet Addiction Disorder (IAD), definendone i sintomi principali e i possibili rimedi.
Cos’è la Dipendenza da Internet?
L’immagine più facilmente rievocabile quando si parla di addiction è quella della dipendenza da alcol e droghe, probabilmente anche in virtù di una sua ampia drammatizzazione da parte del mondo cinematografico, dei media, dei giornali.
Sembra essere molto più difficile e sfuggente immaginarsi un altro genere di dipendenza che sta prendendo sempre più piede nel panorama dei disturbi mentali: quella senza sostanze. Solo negli ultimi anni il mondo scientifico ha iniziato ad interrogarsi e, successivamente, a studiare questo interessante fenomeno, che comprende la dipendenza da internet, smartphone, sexting e altre diverse sfaccettature, che alla stregua di una dipendenza da sostanze, può compromettere la vita di una persona causando problematiche profonde. Dipendenze spesso alimentate dalla possibilità di godere dell’anonimato di internet e che portano alla disinhibition effect. Si pensi che l’unico disturbo di questo genere contemplato all’interno del DSM – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – è il gioco d’azzardo, inserito solo nella III versione del manuale nel 1980. A distanza di oltre 40 anni siamo ancora ben lontani dal contemplare la vasta pluralità di dipendenze che affliggono una buona parte della popolazione, come quella da internet, da shopping, da gioco in borsa, social media e così via.
Il primo studioso ad introdurre il concetto di Internet Addiction Disorder (IAD) è stato Ivan Goldberg che, nel 1995, individua la dipendenza da internet come un disturbo connotato da un pattern di dipendenza simile a quello da sostanze. Esso si manifesta come un bisogno di accedere continuamente al mondo virtuale, bisogno simile a quello manifestato anche dai dipendenti da Fear of Missing Out e dai dipendenti da videogiochi, comportando un rifiuto delle attività che generalmente si svolgono nella vita reale, da quelle ludiche a quelle sentimentali. Il navigare compulsivamente sul web offre alla persona l’opportunità di isolarsi da una realtà in cui le relazioni e le richieste del mondo esterno sembrano impossibili da gestire.
Dipendenza da Internet nei Bambini e in Adolescenza
La maggior parte della popolazione mondiale di ogni età ha la possibilità di accedere in qualsiasi momento ad una rete mediante un’ampia scelta di dispositivi, dallo smartphone al pc, al tablet: si stima che siano ben 4,6 miliardi gli utenti web (Hootsuite e Wearesocial, 2021). Tale diffusione può essere foriera di un disturbo da Internet addiction che colpirebbe soggetti di ogni fascia di età, dai bambini agli anziani. Ciononostante, vi sono due categorie di persone a cui è necessario prestare maggiore attenzione clinica, dal momento che un simile disturbo potrebbe in loro tradursi in una problematica strutturata e con conseguenze disastrose, ovvero bambini e adolescenti:
- Dipendenza da Internet negli Adolescenti: circa il 5% dei ragazzi occidentali di età compresa tra i 14 ed i 21 anni presentano livelli di addiction moderati; questa diventa grave, all’interno della stessa fascia d’età, nello 0.8% dei casi. Tale fenomeno sembrerebbe inoltre molto correlato alla cultura di appartenenza: non è un caso infatti che nei paesi orientali la percentuale di giovani adolescenti con un disturbo grave di dipendenza da internet salga al 4.9% (Nakayama et al., 2017). Tra questi vi è purtroppo un’alta percentuale di ragazzi, soprattutto di genere femminile, che oltre ad avere problemi di dipendenda da internet e social media manifestano dei disturbi alimentare (DCA) e del disturbo dell’immagine corporea;
- Dipendenza da Internet nei Bambini: secondo alcuni dati scientifici, la metà dei bambini di età fino ai 5/6 anni ha accesso ad uno smartphone ed il 48,5% ad un tablet. Coloro che fruiscono di queste tecnologie per almeno due ore al giorno hanno più probabilità di presentare difficoltà emotive, di autoregolazione dei propri sentimenti, problematiche legate all’appetito rispetto a chi non le utilizza (Cannoni et al., 2018).
In generale, sia bambini che adolescenti (ma il discorso potrebbe estendersi anche agli adulti e anziani) con dipendenza da internet mostrerebbero problemi di affaticamento, del sonno e di concentrazione.
Dipendenza da Internet: Sintomi
Definire ed individuare i sintomi nella dipendenza da internet non è affatto semplice e non sono da confondere con quelli della dipendenza da WhatsApp. Data la vasta portata di utilizzo di internet anche per attività lavorative e scolastiche, potrebbe essere difficile individuare la linea che separa un uso necessario da una dipendenza. Vi sono però dei segnali utili a comprendere quando si è al limite di questa pericolosa soglia e quando la si è superata:
- La persona avverte il bisogno impellente di passare online una quantità di tempo sempre crescente; tale manifestazione sintomatologica prende il nome di tolleranza. A questa si associa spesso una storia di tentativi falliti di ridurre il tempo trascorso sul web;
- L’online surfing diviene l’attività più importante per la persona che soffre di questa addiction e tutte le sue risorse materiali e mentali sono orientate verso di essa. Se non è possibile accedere al web la persona sperimenta anzitutto noia, legata alla mancanza di interesse verso qualsiasi altro impegno o hobby, seguita da irritabilità ed ansia;
- L’attività viene prorogata nonostante possa causare problemi di natura psicologica, come ansia o depressione, o di tipo sociale e lavorativo;
- Un aspetto interessante è il tentativo di “automedicarsi” mediante l’uso di internet: con questo si intende che la persona inizia ad utilizzare il web per indursi una sensazione di sollievo da stati emotivi negativi ma, con il passare del tempo, esso ne diventa la causa.
Come Riconoscere l’Internet Addiction Disorder: Segnali a Cui Prestare Attenzione
Oltre ai sintomi utili ad individuare una possibile dipendenza da internet esposti nel precedente paragrafo, vi sono ulteriori aspetti salienti per individuare un disturbo da internet addiction:
- La persona inizia a vivere conflittualità nelle relazioni con partner, amici e parenti: la quantità di tempo e di attenzioni dedicate a persone significative – e non – viene drasticamente ridotta a vantaggio del tempo trascorso in rete, per attività di ricerca di informazioni, giochi online, ma anche per relazionarsi ad altre persone mediante il canale virtuale;
- Craving: chi soffre di questo disturbo mette in atto, in maniera dapprima sottile e successivamente in modo massiccio, comportamenti atti a raggiungere l’oggetto della dipendenza. Detto in altre parole, così come accade per la tossicodipendenza, dove la persona cerca di ottenere a tutti i costi la sostanza desiderata, anche in questo caso si escogitano tutte le strategie possibili per avere accesso al web, per utilizzare i social, visionare storie, post… Vi è una alterazione dei ritmi circadiani, in particolar modo viene inficiata la qualità del sonno, comportando sintomi ansiosi e stress (Gurbuz & Ozkan, 2020);
- Spesso, la persona che presenta un quadro sintomatologico da internet addiction sperimenta forti sentimenti di ansia, depressione, altrimenti non spiegati da altri eventi.
Diagnosi della IAD
Attualmente non esiste ancora una diagnosi ufficiale nei manuali generalmente utilizzati da psicologi e psichiatri, tra cui ad esempio il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – DSM-V. Tuttavia, vi sono diversi test che possono guidare nell’identificazione della dipendenza da internet:
- Test U.A.D.I. – Uso, Abuso e Dipendenza da Internet (Del Miglio, Gamba & Cantelmi, 2001): valuta il numero di ore trascorse sul web, il loro impatto sul soggetto, ma anche i sintomi manifestati quando la persona è online e offline; le dimensioni individuate sono Evasione (indaga l’utilizzo del web per evadere dai problemi quotidiani), Dissociazione (sintomi come dispercezione, depersonalizzazione e derealizzazione), impatto sulla Vita reale (quanto il web ha inficiato la vita quotidiana della persona, causando problemi sociali, lavorativi, relazionali), Sperimentazione di identità differenti da quella reale, favorita dall’anonimato, ed infine Dipendenza, che misura i livelli tipicamente connessi all’addiction, quali salienza, tolleranza, craving…
- I.A.T. – Internet Addiction Test (Young & de Abreu, 2010): valuta le problematiche legate ad un uso prolungato di internet e come questi impatta sul lavoro, studio, relazioni sentimentali ed amicali, oltre che la presenza di problematiche fisiologiche legate ad esempio al sonno ed all’agitazione psicomotoria.
Dipendenza da Internet: Cause
Vi sono differenti fattori di rischio che possono rappresentare la causa di una dipendenza da internet. Tra questi si possono annoverare:
- Fattori contestuali: l’ambiente che circonda l’individuo in alcuni casi può contribuire all’insorgere di questa problematica. Tra i fattori maggiormente influenti si ritrovano un lavoro fortemente stressante, la presenza di problemi di socializzazione, conflittualità relazionale e coniugale;
- Difficoltà a relazionarsi con l’altro nella vita reale e di sperimentarsi in rapporti non virtuali; non a caso, la I.A.D. può essere considerata un macrocontenitore all’interno del quale convivono dipendenze più specifiche, tra cui le più conosciute sono la Social Media Addiction, la Dipendenza da Relazioni Virtuali e la Nomofobia;
- Ultimo fattore – ma probabilmente il più importante – è legato alla presenza di comportamenti che vengono socialmente percepiti “normali”, ma che se non controllati alimentano la possibilità di sviluppare una dipendenza, come semplicemente trascorrere sempre più tempo online.
Tipi di Dipendenze da Internet
Kimberly Young può essere considerata una delle massime esperte in questo ambito; nel 1995 ha fondato il primo centro per dipendenze tecnologiche, il Centre for Internet Addiction, riadattando la diagnosi di gioco d’azzardo patologico alle differenti dipendenze virtuali. L’esperta ha individuato e sistematizzato diverse tipologie di online addiction, tra cui:
- Uso Compulsivo di Internet, che comprende l’Online Trading Addiction (Dipendenza da Trading Online) lo Shopping Online Compulsivo, l’Online Gambling;
- Information Overload – Sovraccarico Cognitivo: indica un pattern compulsivo di ricerche di informazioni sul web;
- Dipendenza da Videogiochi;
- Dipendenza Cyber-relazionale: si riferisce alla tendenza dell’individuo a ricercare (e mantenere) rapporti sentimentali o amicali unicamente tramite il canale virtuale, precludendosi la possibilità di conoscere persone nella vita reale, spesso attraverso la creazione di identità fasulle per mantenere l’anonimato. Un esempio lo è la dipendenza da social network;
- Dipendenza Cyber-sessuale: fa riferimento alla dipendenza da pornografia, da chat erotiche, dal sexting. L’esigenza sessuale viene appagata esclusivamente tramite lo strumento virtuale, preferendolo alla relazione con l’altro.
Patologie Correlate alla Internet Addiction
La letteratura scientifica nel corso degli anni ha identificato la presenza di patologie mentali che correlano più frequentemente di altre con la dipendenza da internet. Tra queste, si possono annoverare anzitutto i disturbi dell’umore, come depressione, disturbo bipolare, problematiche ansiose e D.O.C. – Disturbo Ossessivo Compulsivo. Inoltre, vi è una correlazione con la presenza di altre dipendenze (diverse dalla I.A.D.), come il gioco d’azzardo patologico.
- Oltre a queste, è possibile annoverare tra le patologie correlate alla internet addiction anche il phubbing, termine che fa riferimento all’atto di “snobbare” l’interlocutore, guardando continuamente il proprio smartphone invece di concentrarsi sulla conversazione in corso. Per saperne di più ti consigliamo la lettura nel nostro articolo “Phubbing: Cos’è e Perchè è Dannoso“.
Dipendenza da Internet: Dati e Statistiche
In Italia, circa 40.5 milioni di persone hanno accesso a internet, con una prevalenza nelle città settentrionali rispetto a quelle meridionali. In media si spendono circa 6 ore al giorno sulla rete, utilizzando prevalentemente piattaforme come Facebook, Instagram, Whatsapp e Youtube (Global Digital, 2019).
Secondo i dati più recenti la dipendenza da internet è caratterizzata da statistiche preoccupanti dove le fasce di età più a rischio di sviluppare una Internet Addiction sarebbero quella degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni e quella degli adulti dai 36 ai 45 anni (ansa.it). Circa il 6% dei cittadini italiani avrebbe una dipendenza da moderata a severa, mostrando sintomi psicologici, psichiatrici e relazionali (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo). Ciononostante, poiché quello della dipendenza da internet è un fenomeno molto insidioso e sul quale c’è ancora necessità di sensibilizzazione, i dati a cui si ha accesso sono solo approssimativi.
Conseguenze della Dipendenza da Internet
Le conseguenze provocate dalla Dipendenza da Internet possono variare in base al livello di gravità, alla durata dei sintomi e del supporto disponibile.
Anzitutto, uno degli esiti più comuni della internet addiction è quello di inibizione dei rapporti interpersonali, con conseguente ritiro sociale. In questi casi, il device tecnologico e l’accesso a internet divengono un nascondiglio dentro al quale arroccarsi per non fronteggiare le difficoltà lavorative, relazionali e sentimentali.
Altri sintomi connessi alla internet addiction sono manifestazioni ansiose e depressive, specialmente nel momento in cui non si può avere accesso alla rete e dunque entra in gioco l’astinenza (Kuss & Lopez-Fernandez, 2016). Una sindrome che sta emergendo con l’Internet Addiction è la Delayed Sleep Phase Syndrome, consistente in una disregolazione dei ritmi sonno-veglia, per cui la persona non riesce ad addormentarsi la sera e a svegliarsi la mattina, vivendo con un costante senso di spossatezza e stanchezza.
Una breve parentesi va dedicata ad un fenomeno estremamente preoccupante e che si sta minacciosamente diffondendo negli ultimi anni: quello degli hikikomori. Questa espressione giapponese significa letteralmente “stare in disparte”, nasce nel paese del Sol Levante ma si è presto espanso anche nel mondo occidentale e si riferisce soprattutto ai giovani (ma talvolta anche agli over 40) che, chiudendosi nella propria stanza, iniziano a vivere in un mondo parallelo che è quello del web e dei videogame, evitando ogni contatto con il mondo reale; in Italia il numero stimato di hikikomori sarebbe di circa 100.000 giovani, nonostante non esistano dati certi sul fenomeno (hikikomoriitalia.it).
Come Curare la Dipendenza da Internet: Rimedi
Per combattere e curare la Internet Addiction Disorder è anzitutto fondamentale conoscere questo disturbo: la sensibilizzazione volta alla prevenzione di questo fenomeno è uno primo step necessario per individuare la presenza di un disturbo. Sia che esso si presenti nelle fasi iniziali, sia che risulti invece un disturbo conclamato, uno dei rimedi alla internet addiction più efficaci risulta essere quello della psicoterapia. Un percorso psicoterapico, in particolar modo di tipo cognitivo-comportamentale, infatti offre alla persona dipendente da internet non solo l’opportunità di sperimentarsi in comportamenti alternativi a quello di addiction, ma consente una rimodulazione dell’assetto neurofisiologico, andando ad incidere sul sistema di ricompensa attivato da internet. Un supporto psicologico risulta inoltre essenziale nel sostenere la persona affetta da internet addiction nella ricostruzione e nel recupero di aspetti della vita che sono stati compromessi dalla dipendenza, come le relazioni sentimentali, amicali, familiari, la dimensione lavorativa e quella accademica e scolastica.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA. (Tr. It.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014);
- Cannoni, E., Scalisi, TG., & Giangrande, A. (2018). Indagine sui bambini di 5-6 anni che usano quotidianamente i dispositivi mobili in ambito familiare: caratteristiche personali e contestuali e problematiche cognitive ed emotive. Rassegna di Psicologia, 35(1), 41-56;
- Del Miglio, C., Gamba, A., & Cantelmi, T. (2001). Costruzione e validazione preliminare di uno strumento (UADI) per la rilevazione delle variabili psicologiche e psicopatologiche correlate all’uso di Internet. Giornale Italiano di Psicopatologia, 7(3), 293-306;
- Goldberg, I. (1995). IAD, in Cinti M. E. (a cura di) Internet Addiction Disorder un fenomeno sociale in espansione (pp. 6-7);
- Gurbuz, I.B., & Ozkan, G. (2020). What is your level of Nomophobia? An investigation of Prevalence and Level of Nomophobia Among Young People in Turkey. Community Mental Health Journal, 56, 814-822;
- Hootsuite, (2021). Digital Trends 2021;
- Kuss, D.J., & Lopez-Fernandez, O. (2016). Internet addiction and problematic Internet use: A systematic review of clinical research. World Journal of Psychiatry, 6, (1), 143-176;
- Nakayama, H., Mihara, S., & Higuchi, S. (2017). Treatment and risk factors of Internet use disorders. Psychiatry and Clinical Neurosciences, 71,(7), 492-505;
- Young, K.S., de Abreu, C.N. (2010). Internet addiction: a handbook and guide to evaluation and treatment. New York: John Wiley & Sons, Inc.
Link Utili
- https://wearesocial.com/it/blog/2021/01/digital-2021-italia/;
- www.ansa.it;
- www.dipendenze.com;
- www.hikikomoriitalia.it.