Disturbo Ossessivo Compulsivo: Come Uscirne?

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Disturbo Ossessivo Compulsivo: Come Uscirne?

Guarire dal DOC: Terapia, Trattamento e Consigli per Liberarsi dal Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è un disturbo caratterizzato dalla presenza di pensieri e immagini persistenti ed intrusivi che causano ansia, angoscia e panico, mediati da parte del soggetto attraverso compulsioni. Come si guarisce dal DOC? Abbiamo spesso analizzato casi relativi alle specifiche tipologie di Disturbo Ossessivo Compulsivo: in questo articolo si delineano invece i diversi tipi di trattamento strutturati per uscire definitivamente dal DOC.

donna disperata non riesce a uscire dal doc

Cos’è il DOC?

il Disturbo Ossessivo Compulsivo fa parte della famiglia dei Disturbi Ossessivi Compulsivi e correlati presente nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5): si tratta di un disturbo molto diffuso, caratterizzato da pensieri ossessivi in grado di avere effetti deleteri sulla vita quotidiana dell’individuo.

La caratteristica del DOC è la presenza di ossessioni e compulsioni che accompagnano la quotidianità dell’individuo procurando malessere e difficoltà di gestione dei propri stati di ansia.

Quando si parla di DOC? In particolare, le ossessioni sono pensieri ossessivi, immagini, sogni, impulsi persistenti e disturbanti, perlopiù irrazionali e infondati, che vengono percepiti e subiti dalla persona interessata come invalidanti, intrusivi e disturbanti, non richiesti e contro la sua volontà. Ho parlato in maniera più approfondita delle fissazioni nel al DOC in un articolo di blog dedicato.

Le compulsioni invece sono le azioni e i comportamenti conseguenti alle ossessioni che l’individuo mette in atto per rispondere e mediare l’ansia sperimentata a causa delle ossessioni. Le compulsioni possono essere dei comportamenti ripetitivi messi in atto in risposta alla soglia alta di angoscia percepita dalle ossessioni e dalla preoccupazione per esse. In altre occasioni, le compulsioni possono essere caratterizzate da comportamenti ripetitivi agiti su se stessi (esempio, lavarsi spesso le mani, strapparsi i capelli o i peli del proprio corpo, mettere in ordine, come nel doc da ordine e simmetria).

Queste azioni sono accompagnate da tentativi, fallimentari, di ridurre o bloccare il comportamento stesso.

  • Leggi il nostro articolo sull’Adipofilia e sull’ossessione feticistica verso persone forte sovrappeso.

Disturbo Ossessivo Compulsivo: Le Cause

Le cause alla base dell’esordio del DOC possono essere diverse e dipendono da complessi fattori individuali, interpersonali, ambientali dell’individuo. Il DOC può manifestarsi sia in età evolutiva che quando si è già adulti.

È possibile elencarne alcune in questo modo:

  • Possibili cause organiche. In alcuni casi, le persone che sperimentano un DOC presentano una bassa produzione di un ormone chiamato serotonina che permette di mantenere un livello equilibrato per quanto concerne gli stadi dell’umore.
  • Caratteristiche familiari. L’aspetto di familiarità del DOC, che consiste in avere persone in famiglia che ne soffrono o che ne hanno sofferto, può comportare una trasmissione genetica ed anche esperienziale nel diretto interessato.
  • Caratteristiche di personalità. Alcune caratteristiche di personalità come il perfezionismo, la rigidità, la meticolosità nel gestire alcune situazioni, possono comportare una maggior insorgenza del disturbo.
  • Presenza di traumi ed eventi stressanti. L’esordio del DOC può essere ascrivibile come conseguenza a traumi o ad eventi stressanti e a forte impatto emotivo subiti dall’individuo durante la propria vita (lutti, trasferimenti improvvisi, divorzio, perdita di persone care, perdita del lavoro, gravidanza, o anche abusi e violenze psicologiche e fisiche subite durante l’infanzia e/o l’età adulta).

ragazza affetta da ansia da disturbo ossessivo compulsivo cerca di uscirne

Ossessioni e Tentativi di Risolverle da Soli

Spesso, il soggetto affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo, nel tentativo di fronteggiare o combattere i propri pensieri ossessivi, mette in atto una serie di comportamenti e tentate soluzioni (compulsioni) completamente disfunzionali, che mettono in funzione un circolo vizioso da cui diventa complicato uscire, poiché le tentate soluzioni all’ansia caratteristica dei pensieri ossessivi sfociano in comportamenti altrettanto distruttivi e spesso irrazionali che contribuiscono al peggioramento del problema:

  • Tentativi di controllo del pensiero: il soggetto affetto da DOC cerca in tutti i modi di provare a scacciare dalla mente i pensieri ossessivi e le angosce, sebbene comandarsi di “non pensare” a qualcosa in modo arbitrario sia impossibile, ed anzi aumenti l’ossessione.
  • Richiesta di rassicurazioni: il soggetto cerca nell’altrui rassicurazione il controllo dei pensieri ossessivi. Questo potrebbe portare ad un iniziale calma, sconvolta dalla consapevolezza di non riuscire a risolvere da sé il problema.
  • Comportamenti di evitamento: il soggetto affetto da disturbo ossessivo compulsivo tende ad evitare le situazioni che potrebbero innescare l’ossessione, compromettendo così la sua vita quotidiana.

Per poter comprendere quanto sia difficoltoso per una persona con DOC gestire e governare il proprio pensiero ossessivo, è utile proporre un esempio concreto.

Una donna di 30 anni si trasferisce in un monolocale lontano dal suo paese natio per iniziare a lavorare in una azienda. Una sera, di ritorno dal lavoro, si imbatte in un episodio preoccupante: una palazzina in fiamme a due isolati da casa sua. Il giorno dopo legge sulla giornale del paese che l’incendio è stato causato da un fornello dimenticato acceso da una inquilina del palazzo. Da quel momento in poi decide di essere più attenta alla gestione della sua casa e inizia a controllare i fornelli prima di uscire di casa e prima di andare a dormire. I giorni passano e la donna non riesce a togliersi dalla testa il pensiero che da un momento all’altro la propria casa possa andare in fiamme a causa di un fornello acceso o di una perdita di gas.

Questo pensiero inizia ad accompagnare più momenti della giornata della donna: quando è a lavoro, quando guarda la televisione, quando va a dormire, quando esce con gli amici, quando fa la spesa. Diventa così pregnante che la porta a valutare l’idea di inserire delle telecamere in casa per controllare che tutto sia a posto. Quando è a lavoro, decide di controllare le telecamere prima ogni due ore, poi si rende conto che il tempo che intercorre è troppo lungo e lo riduce ad una volta all’ora. Nell’arco di quell’ora però inizia a pensare che potrebbe succedere qualsiasi cosa e che la causa possa essere stata quella di non aver controllato abbastanza le stanze della casa. Così pian piano, il controllo si riduce a mezz’ora, poi a 15 minuti, poi a dieci. Decide di evitare di uscire nel fine settimana perché il pensiero di rilassarsi mentre la casa può andare in fiamme da un momento all’altro la spaventa. Inizia a gestire le sue giornate soltanto andando a lavoro, dove controlla ogni 10 minuti le stanze di casa per assicurarsi che sia tutto in ordine, e tornando a casa e rimanendo a casa per il resto della giornata, controllando ogni ora che i fornelli siano spenti.

Esclude dalla sua vita le uscite con gli amici, con il compagno, le visite ai familiari perché tutte queste attività potrebbero allontanare il suo pensiero e i suoi comportamenti salvifici da un possibile incendio in casa.

Non è in grado di fare più nulla se non di controllare ogni giorno, in queste modalità, la propria abitazione, senza mai sentirsi rassicurata dall’evidenza del fatto che non ci possa essere un incendio se i fornelli sono spenti e quindi senza riuscire nemmeno a riposare durante la notte. Sente che nessuno possa capirla, nonostante inizi a rendersi conto di avere dei pensieri ossessivi che non le permettono di essere presente in altri ambiti della giornata con la mente e con il corpo. Ma il pensiero che possa succedere qualcosa a casa è così forte che non riesce ad allontanare i comportamenti messi in atto per gestirlo, seppur in un arco di tempo minimo e mai del tutto.

Come Uscire dal DOC?

L’esempio appena citato permette di comprendere quanto diventi condizionante il pensiero ossessivo e le conseguenti compulsioni alla base del pensiero, per una persona che soffre di DOC.

Per questo motivo, la terapia che presenta un maggior indice di risultato positivo per il DOC è il Trattamento Cognitivo Comportamentale.

L’approccio terapeutico Cognitivo Comportamentale è caratterizzato da diversi e ben strutturati processi: nelle prime sedute, il professionista raccoglie informazioni personali riguardo il paziente, l’insorgenza del sintomo, la modalità di manifestazione, la durata, la consapevolezza dell’individuo, la tipologia del disturbo.

Successivamente lo psicologo aiuta l’individuo a riconoscere la sintomatologia ed affrontarla attraverso la messa in atto di strategie diverse da quelle attuate fino a quel momento (le compulsioni) e più funzionali per la gestione della propria quotidianità. L’obiettivo finale è rendere autonomo il paziente nella gestione del sintomo e man mano, nella riduzione dello stesso al fine di migliorare la sua qualità di vita personale ed interpersonale.

ragazzo non riesce a guarire dal doc da solo

Trattamento ed Esercizi per Guarire dal DOC

Esistono vari tipi di trattamenti strutturati e dimostrati a livello scientifico per la cura del DOC, in particolare il trattamento EMDR, la meditazione e la terapia breve.

EMDR e DOC

Il trattamento EMDR è una nuova modalità d’approccio scoperta da F. Shapiro. La struttura dell’approccio permette, attraverso movimenti oculari precisi e strutturati, di migliorare i comportamenti, pensieri ossessivi e relative compulsioni dell’individuo che soffre di DOC.

Meditazione per Combattere il DOC

La meditazione può essere un valido trattamento per guarire dal DOC. Attraverso una modalità di respirare ben impostata, fatta in una determinata posizione con alcuni stimoli sensoriali ben definiti è possibile ridurre gli stati di ansia, preoccupazione e quindi di alterazione del proprio comportamento successivamente ai pensieri ossessivi dell’individuo che soffre di DOC.

Terapia Breve per il Disturbo Ossessivo Compulsivo

La terapia breve è un approccio terapeutico caratterizzato da prescrizioni ed esercizi, definiti dal professionista e costruiti in base alla problematica esposta dal paziente, mirati a ridurre, in un breve tempo che può essere anche di 7 sedute, la sintomatologia ossessiva dell’individuo con DOC e di conseguenza le compulsioni che egli mette in atto per gestire le ossessioni.

Quanto Tempo ci Vuole per Uscire dal DOC?  Terapia e Ricadute

Il tempo necessario a combattere le ossessioni e le relative compulsioni della persona con DOC è relativo e dipende da differenti fattori quali:

  • la gravità del sintomo riportato;
  • la consapevolezza della persona rispetto all’aspetto delirante del proprio sintomo;
  • la relazione più o meno efficace e basata sulla fiducia che si instaura con il terapeuta;
  • l’efficacia degli esercizi proposti dal terapeuta che siano consoni e coerenti anche con l’obiettivo condiviso da entrambi.

Importante è sottolineare che, prima di eliminare il sintomo, è necessario trovare insieme al professionista un’alternativa di pensiero e comportamentale che permetta alla persona di sentirsi rassicurata più della compulsione messa in atto fino a quel momento, poiché il rischio è che l’individuo, non sentendosi al sicuro con la nuova modalità, possa rimettere in atto i comportamenti precedenti che, seppur disfunzionali, gli hanno permesso fino a quel momento di sopravvivere all’angoscia di vivere una catastrofe personale e contestuale.

ragazzo seduto su panchina si chiede come guarire dal doc

Disturbo Ossessivo Compulsivo: Terapia Farmacologica o Psicoterapia?

La difficoltà che spesso intercorre durante i trattamenti comportamentali con il professionista è causata dalla difficoltà, legittima, del paziente a cambiare i propri comportamenti e a sentirsi rassicurato con i nuovi comportamenti proposti e definiti insieme allo psicologo. Per questo motivo, spesso è utile associare ad inizio terapia l’assunzione di un farmaco che possa per lo meno regolarizzare i livelli di ansia che si manifestano a livello fisico nell’individuo e che possono compromettere il funzionamento e la finalità degli esercizi gestiti durante le sedute e in autonomia.

Non è una condizione necessaria per tutte le situazioni presentate come DOC, poiché in alcuni casi è allo stesso modo utile solo la gestione dell’approccio terapeutico, e dunque uscire dal DOC senza farmaci è una strategia di trattamento assolutamente efficace.

Si Può Guarire dal DOC da Soli?

Molto spesso si pensa di poter gestire al meglio e in modo autonomo le ossessioni e le relative compulsioni che ne derivano. Questo pensiero è causato a volte da una base di sentimenti confusi caratterizzati da vergogna, paura di essere impazziti, sensi di colpa nei confronti di se stessi e delle persone care che circondando l’individuo.

È utile però comprendere che gestire in modo alternativo un pensiero ossessivo procura spesso, come detto in precedenza, una difficoltà di gestione che inevitabilmente può diventare disfunzionale e può manifestarsi, appunto, con un comportamento compulsivo che non fa altro che esacerbare il sintomo stesso, invece di ridurlo.

ragazzo cerca di liberarsi dal doc

Bibliografia e Link Utili

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